Bolzano Il nuovo paradiso per l'ambiente

Bolzano, Il nuovo paradiso per l'ambiente La classifica nel Rapporto curato da Legambiente prende in esame quattordici parametri «ecologici» Bolzano, Il nuovo paradiso per l'ambiente In fondo alla graduatoria invece si trovano Napoli, Milano e Aosta L'HIT PARADE DEL «PULITO» AOSTA ricca e sprecona. Aosta che brucia più benzina e gasolio di tutte le altre città italiane e che detiene il record negativo dei consumi di energia elettrica per usi domestici e di acqua. E' lei la sorpresa - figura fra le ultime, precede al fondo della graduatoria solo Milano e Napoli - nella classifica stilata dal Primo rapporto sull'ecosistema urbano, curato da Legambiente. All'estremo opposto, in vetta alla graduatoria, figura Bolzano che vanta «ottimi voti» in quasi tutte le materie: tutte le sue acque di scarico vengono convogliate e trattate da un sistema di depurazione, è «discretamente efficiente» nel campo della raccolta differenziata dei rifiuti («e comunque avanti anni luce rispetto alla maggior parte dei centri urbani»), vanta una maggiore propensione al risparmio energetico. Il rapporto, presentato ieri a Roma, classifica lo slato di salute di 70 capoluoghi di provincia sulla base di un termometro verde che prende in esame 14 eco-parametri, tra cui: inquinamento atmosferico; rischio industriale; densità di popolazione e di automobili;, depurazione delle acque di scarico; produzione di rifiuti e raccolta differenziata; verde urbano; uso e abuso di benzine, elettricità, acqua. Un primo identikit delle città a misura d'ambiente è: piccole, per lo più con vestigia storiche, risparmiose, quasi tutte del Centro-Nord. Le città campioni del vivere verde sono oltre a Bolzano (che prende «10» in depurazione delle acque e benzina senza piombo), Macerata con il massimo dei voti in depurazione e rischio industriale; Mantova con un «10» in monitoraggio dell'aria; Ferrara con il punteggio massimo in verde urbano. La prima città meridionale a comparire nella classifica, all'undicesimo posto, è Caserta che si aggiudica ben tre «10» in rischio industriale, monitoraggio acustico e depurazione. Sul versante delle città del «malambiente» ultima in classifica è appunto Napoli con cinque «0» (raccolta differenziata, densità, rischio industrie, smog, monitoraggio acustico). Un gradino sopra c'è Milano con «0» in depurazione e poi Aosta. Tra le altre località in cui è difficile vivere «verde» ci sono grandi città come Trieste bocciata in benzina senza piombo e monitoraggio acustico; Palermo con «0» in raccolta differenziata e monitoraggio acustico. Non lusinghiera anche la classifica di altre grandi centri italiani: Roma è al cinquantanovesimo posto, Torino al cinquantasettesimo. Tra le grandi aree urbane chi sta meglio è invece Venezia, in quattordicesima posizione e Bologna in diciassettesima. Legambiente ha anche provato un confronto internazionale in cui emerge «con drammaticità» il caso Italia. In Europa tre città italiane Roma, Milano e Napoli - sono in testa alla classifica dei consumi idrici (ultima Parigi con 112 litri per abitante al giorno, contro i 554 di Roma, i 540 di Milano e i 526 di Napoli), mentre la spazzatura prodotta da Milano, Venezia e Palermo è inferiore soltanto a quella di Parigi. L'Italia è prima in Europa anche per densità delle auto, e si piazza malissimo per verde urbano. Napoli, Milano, Venezia, Roma, Palermo sono superate per scarsezza di parchi e giardini solo da Atene e Barcellona, [p. q.) Bolzano ha la palma di città più pulita in Italia, grazie all'impegno dei cittadini e degli amministratori