Un plebiscito per l'assoluzione «Non c'è prova che sia il mostro»

Un plebiscito per l'assoluzione «Non c'è prova che sia il mostro» Un plebiscito per l'assoluzione «Non c'è prova che sia il mostro» IPOTESI DI VERDETTO PACCIANI è il mostro di Firenze? Quaranta udienze non hanno chiarto le idee, cancellato i sospetti, dato una risposta. Ma la gente ci crede poco che il Pietro sia colpevole, più per istinto che per ragionamento, forse. Abbiamo sentito varie opioni, una specie di corte alternativa: quasi un plebiscito per l'assoluzione. MESTI DEI BUONO (Scrittore e giornalista). Assolto. «E' un processo indiziario e non mi ha convinto per niente. Quindi non posso dire innocente o colpevole. Ma siccome per la nostra legge non si può più dire per 'insufficienza di prove' io dico innocente. In generale a me non interessa Pacciani, lo vedo orribile, la parte la potrebbe fare Paolo Villaggio. E so che molti fiorentini che dicono che lo lascerebbero andare è perché lui è così brutto, perché identificano il mostro in una cosa più bella, aristocratica». CORRADO AUOAS (Parlamentare europeo, conduttore di «Telefono giallo» e scrittore). Assolto. «Colpevole o innocente? se mi si chiede una risposta a sensazione, dico che Pacciani è una creatura odiosa e non vorrei mai incontrarlo sulla mia strada, se mi si chiede una risposta processuale, lo assolverei. Perché? Perché non c'è l'elemento fondamentale che lo incastri. In dubio prò reo». LAURA GRIMALDI (Scrittrice, autrice de «Il sospetto», romanzo ispirato alla vicenda del maniaco assassino di Firenze). Assolto. «Per la prima volta in vita mia mi rammarico che non ci sia più l'insufficienza di prove nel nostro ordinamento e siccome non sono stata convinta della sua colpevolezza se fossi giurato lo assolverei, con grande fatica e travaglio, per un fatto di giustizia etica». SABINO ACQUAVTVA (Sociologo). Assolto. «Se c'è la presunzione d'innocenza, se non c'è la certezza della colpevolezza, assolvo. E sarà comunque una sentenza sbagliata: vorrei essere paradossale perché costui metà è innocente e metà colpevole e sfido chiunque a dimostrare qualcosa di certo». UMBERTO OCCHI (Deputato di Forza Italia, già capocronista de «La Nazione» di Firenze negli anni di sangue del maniaco). Assolto. «Il processo non ha messo in luce una prova contro di lui: hanno rifatto un processo su altri già fatti, ma non il processo al "mostro di Firenze". Pacciani non è il "mostro" e lo sanno benissimo. E' un mostro, certo, ma d'altro genere: s'è usato un mostro per chiudere una vicenda che andava chiusa». MARIO PORTKUATT1 BARBOS (Crimi- nologo, direttore dell'Istituto Medico-forense di Torino). Assolto. «Non possiedo tutti gli elementi sotto il profilo della prova, non ho un'opinione precisa sui dati di prova per poter dare un giudizio esatto, ma da quello che ho letto e sentito, sembra che questi elementi di prova facessero difetto. Così ritengo che si vada verso un nulla di fatto. Vorrei chiarire che non è un giudizio mio, come se fossi un giurato: è come immagino finisca». NINO FILASTC (Avvocato e scrittore, autore di «Incubo di signora», noir ambientato a Firenze). Assolto. «Non ho mai creduto alla colpevolezza di Pacciani: qualcuno lo vuole incastrare, lo dico anche nel libro che ho appena scritto. Il mo- slro è uno psicopatico che soffre di una forma di perversione sessuale. Per chiarire se la psiche di Pacciani sia compatibile con quella dell'assassino, sarebbe stata necessaria una perizia psichiatrica. Io credo vi sia incompatibilità». GUIDO CER0NETT1 (Scrittore). Condan- nato. «Non so se ci siano davvero questi elementi d'incertezza che la difesa ha avanzato. Per l'idea che uno si è fatto di Pacciani durante il dibattimento sembrerebbe lui il colpevole. Un assassino a molte facce. Per esempio: la sua piagnucolosità è un'aggravante, mi sembra un grande impostore. E incestuoso, violento, anche assassino e vuol farsi passare per un onesto agricoltore: lo ha fatto anche Riina, ma poi ha rinunciato. Colpevole! Ammenoché i giudici non trovino che non lo è perché non è schiacciato dalle prove». GIANNINO GUISO (Avvocato, difensore di Craxi, Mesina, Cutolo e Curcio). Assolto. «Lo assolverei perché, secondo me, tutto ciò che è stato portato contro Pacciani è strumentale a un'idea preconcetta dell'accusa. La prova penale è stata ridotta a ben misera cosa e da cittadino prima ancora che da avvocato, penso che essa debba essere un qualche cosa di certo, di sicuro e non aleatoria, come invece appare in questo processo. Non ho simpatia per il personaggio che si presenta alla corte con 10 stecchino in bocca e neppure per 11 suo passato. Però, non può essere giudicato per ciò che ha fatto nel passato. Manca la prova per cui de¬ v'essere assolto: e questo è un principio di civiltà giuridica dimenticato da troppi pubblici ministeri». MAGO MIN HABB (Scrittrice anglo-fiorentina di polizieschi). Assolto. «Dev'essere assolto perché mancano totalmente gli indizi. Certo, anche se non si può dire come andrà a finire, dovesse concludersi in maniera diversa significherebbe che abbiamo grossi problemi con la giustizia. Se anche lui fosse colpevole, gli indizi, le prove non ci sono e non si può condannare una persona «indovinando». IRUniRO & LUCENTI NI (Scrittori). Condannato. «Anche se tutto è molto indiziario e non sembra che ci sia moltissimo in mano all'accusa. Tutte le nostre idee su quel genere di criminali sono fatte sui libri, sui film e sulle cronache. Il difficile è liberarsi di tutti i cliché che si sono accumulati negli anni. Questo contadino toscano subito là pensare alla letteratura toscana da Boccaccio fino a Fucini e Tozzi e sembrava impossibile riuscire a mettere insieme un serial killer con quel genere di atmosfera civile, molto antica. E' un paradosso culturale, questo Pacciani. Ma chi dice che certe perversioni di tipo moderno, cinematografico non possa averle un contadino?». CLAUDIA SALVADOR! (Scrittrice di gialli). Assolto. «Anche se penso che potrebbero condannarlo perché è necessario, a questo punto, avere un mostro in carcere. La macchina burocratica della magistratura ormai non si può fermare, siamo arrivati a un livello troppo alto, è esplosa. Eppoi la tv che tutti hanno potuto vedere, insomma, è una storia che ha coinvolto tutta la nazione e allora, a questo punto mi sembra quasi impossibile fare macchina indietro». PAOLO VILLAGGIO (Attore). Assolto. «Perché la struttura mentale del mostro è la struttura mentale di un uomo di cultura elevata e molto raffinata. Il mostro è indubbiamente una persona piuttosto complicata, uno squilibrato, un sessuofobico, invece mi pare che Pacciani abbia precedenti da pover'uomo. Io penso che sia innocentissimo, una vittima della società e che in questo momento il mostro di Firenze faccia comodo alla macchina della giustizia. Fortunatamente in Italia non c'è la pena di morte, ma chissà quante persone sono ingiustamente in galera! Quante? Non lo so, nel processo indiziario almeno il venti per cento. Basta pensare al trattamento riservato al portiere di via Poma: non l'hanno mandato in carcere ma l'hanno ammazzato definitivamente, per sempre perché gli rimane la patente di mostro». Opinioni raccolte da Vincenzo Tessandori Villaggio: Pacciani è un pover'uomo Il legale di Craxi: vittima strumentale A sinistra il legale Guiso A destra lo scrittore Del Buono

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