Camera Lega all'attacco «C'è una lobby del Sud»

Camera, Lega all'attacco «Cè una lobby del Sud» Quattro deputati: An blocca i fondi al Nord Camera, Lega all'attacco «Cè una lobby del Sud» ROMA. «Non se ne può più della lobby del Sud». L'invettiva era in disuso dai tempi del potere «democristian-meridionale», ma si capiva che alla prima provocazione sarebbe tornata in auge. E così ieri quattro deputati leghisti non ce l'hanno fatta più e sono sbottati contro «il partito trasversale meridionale», una volta capeggiato dalla de e ora «validamente capitanato da Alleanza nazionale». Alla Camera ieri è in votazione un decreto (il numero 547) «recante interventi urgenti a sostegno dell'economia». Serve anche per dare un po' di ossigeno (cioè soldi) alle piccole aziende del Nord che navigano in cattive acque. I deputati leghisti hanno fatto grandi pressioni perché passi senza stravolgimenti. Invece nulla da fare. In Senato il decreto aveva subito alcuni emendamenti, tra cui uno che inseriva un finanziamento di 650 miliardi in favore della Sardegna. Quando ieri l'aula di Montecitorio si prepara a varare il provvedimento si scopre che quei 650 miliardi non hanno copertura. Per la Lega è un colpo basso. Viene proposto un ordine del giorno in cui s'impegna il governo a trovare quei soldi ma, intanto, il decreto deve passare: l'Italia che produce lo attende. Sulla carta l'istanza leghista non dovrebbe trovare intoppi: la maggioranza alla Camera è forte. Ma sugli scranni di Montecitorio - questa è l'analisi della Lega - si cementa un'alleanza trasversale sudista che impone il rinvio del decreto in Commissione. In pratica - visti i tempi dei lavori parlamentari - si tratta di una bocciatura, perché entro il 23 novembre (data in cui il decreto scade) non si sa se si riuscirà ad intervenire: il Parlamento è impegnato sulla finanziaria, quindi... A questo punto a qualcuno saltano i nervi: sono i deputati leghisti Alberto Bosisio, Paolo Devecchi, Claudio Graticola e Giorgio Vido, che se la prendono contro la lobby meridionale, che alligna subdola in tutti i partiti, ma che sarebbe capeggiata proprio dall'alleato di governo An, e che ha «spudoratamen¬ te votato a favore del rinvio alla commissione del decreto, provocando di fatto l'inefficacia della parte emendata». E' un'incursione piratesca del «partito trasversale meridionale» ai danni del Nord, affermano i leghisti. «In questa difficile congiuntura economica - dice Giorgio Vido - le aziende del Nord vengono abbandonate da un Parlamento dominato dal trasversalismo assistenzialista, asservito al Mezzogiorno. Se penso ai finanziamenti che abbiamo dato a Napoli negli ultimi tempi, a cominciare dai 55 miliardi per il G7 fino ai 12 di qualche giorno fa per un convegno sulla giustizia...». I quattro deputati leghisti ricordano anche che «nella finanziaria sono previsti 4400 miliardi per l'Irpinia, che vanno ad aggiungersi ai 62 mila già sottratti ai popoli del Nord. Ma cosa cambia allora rispetto alla prima Repubblica? Nulla - sentenziano i quattro del Carroccio - quei soldi non risolveranno alcun problema dei meridionali, ma finiranno come sempre nelle 1 solite tasche». Ir. mas.l QidUAM «Affondato» il decreto che prevedeva aiuti per aziende in crisi Qui accanto il leader della Lega Umberto Bossi A sinistra aula di Montecitorio

Persone citate: Alberto Bosisio, Claudio Graticola, Giorgio Vido, Paolo Devecchi, Umberto Bossi

Luoghi citati: Italia, Napoli, Roma, Sardegna