Le cifre remano contro Ci vuole la «cura Pilo» di Curzio Maltese

«Troppe domande cattive? Ecco il libro delle risposte» GUERRA ALL'ISTAT Le cifre remano contro? Ci vuole la «cura Pilo» Vittorio Dotti FORSE non è vero che gli italiani sono 57 milioni, più femmine che maschi, più al Nord che al Sud. Forse non è vero che i lavoratori sono 23 milioni, impiegati in prevalenza nel terziario. Può perfino darsi che i Comuni d'Italia non siano 8102. Su questi e le altre centinaia e migliaia di dati raccolti con i censimenti e diffusi ogni giorno dall'Istat pesa da oggi l'ombra terribile di un complotto. Comunista, s'intende. A lanciare l'allarme rosso sull'istituto centrale di statistica è stato Vittorio Dotti, non un mattocchio qualsiasi ma il presidente dei deputati di Forza Italia (Forse Italia?). L'occasione era l'ennesima accusa a Berlusconi di voler imporre il monopolio sull'informazione televisiva. «Macché Rai e Fininvest! ha tuonato l'esasperato Dotti -. Il controllo vero dell'informazione appartiene a chi ha occupato in silenzio quei centri che gestiscono le informazioni relative al sistema Italia». Manco a dirlo, il soggetto incriminato è la «sinistra storica». Accanto all'Istat, l'avvocato di Berlusconi ha citato anche altri centri dati dello Stato controllati dai rossi, come l'Ispe (programmazione economica), l'Ice (commercio estero), l'Aipa (autorità per l'informatica e pubblica amministrazione) e, last bui not least, l'Uic (ufficio cambi), cui forse dobbiamo l'assurda e negativa impressione che la lira si stia svalutando nei confronti delle altre valute europee. Tramite la loro gestione, ha raccontato Dot- | gest ti con uno strano sorriso, i nipotini di Stalin «esercitano un'occulta ma reale e pesante azione di condizionamento dell'attività di governo. Altro che lottizzazione Rai». Fin qui la denuncia forzai taliota. Purtroppo, all'orrore di quest'ennesima e diabolica manovra bolscevica in atto - la via statistica al comunismo - l'onorevole Dotti non è stato capace di proporre un rimedio. E tuttavia, da ambienti berlusconiani, si sussura che la maggioranza starebbe valutando l'ipotesi di far saltare i vertici politicizzati dell'Istat e di sostituirli, come è -v ^ accaduto per la S5S Rai, con professionisti al di sopra di ogni sospetto. Magari con Gianni Pilo, il sondaggista personale del Cavaliere, di recente espulso dall'ordine professionale europeo e quindi più libero. Con Pilo è certo che le cifre del sistema Italia la smetterebbero di «remare contro». Un milione di posti di lavoro in più: fatto. Il marco sotto quota mille e, perché no? Sotto le cento: fatto. La scomparsa dei pensionati, dei poveri e così via. Anche la casa di proprietà per tutti (meglio la villa), la creazione di 56 milioni di fabbrichette e la ripresa delle nascite, azzerate dagli italiani per protesta contro la nota antropofagia delle sinistre, non sarebbero un problema. Un ritocco ai numeri e via, che non si fa male a nessuno. Come diceva il protagonista di quel romanzo di Orwell, 1984. 0 1994? Massi, dieci più, dieci meno. Curzio Maltese -v ^ S5S Vittorio Dotti

Persone citate: Berlusconi, Gianni Pilo, Massi, Orwell, Stalin, Vittorio Dotti

Luoghi citati: Italia