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Il sindaco ha deciso di farla finita con i gas di scarico dell'auto Il sindaco ha deciso di farla finita con i gas di scarico dell'auto « Chiedo scusa a Scingano» Su un biglietto scritto a mano l'ultimo messaggio ai familiari e al paese Gli assessori: «Pochi giorni fa aveva voluto incontrarci tutti a casa sua» Lo hanno trovato ieri, verso mezzogiorno, riverso sul sedile della sua auto posteggiata lungo una stradina senza sbocco circondata da un boschetto, lontano non più di 150 metri dal Municipio. Aldo Maritano, 71 anni, sindaco di Sangano, era sparito nel nulla nella notte tra venerdì e sabato scorso. Lo avevano cercato dappertutto: a scoprire l'auto con il cadavere è stato il cognato, Amadio Cerri. Un tubo di gomma collegato allo scarico posteriore e all'abitacolo, finestrini chiusi e sigillati, questo il solito, tragico copione. L'uomo vestiva mi elegante abito grigio coperto da un giaccone. Sul sedile una «ventiquattrore». Dentro non c'erano né carte né documenti ma solo un foglio vergato a mano, un biglietto diretto ai familiari, agli amici e a tutta la cittadinanza. «Ringrazio tutti... scusatemi...». Maritano, da vent'anni sindaco di Sangano, era stato operato nel '90 al Martini Nuovo: la diagnosi era di quelle che lasciano poche speranze. Dopo un periodo di crisi seguito all'intervento, sembrava si fosse ripreso, ma negli ultimi mesi il male era ritornato. Il suo, quasi sicuramente, è stato un gesto premeditato. Un testimone che abita poco lontano dal luogo dove è stato ritrovato il corpo del sindaco, conferma che qualche giorno prima della sua scomparsa Maritano gli aveva chiesto un pezzo di tubo di gomma. Anche l'ultimo incontro a casa sua, con i colleghi di giunta, martedì della scorsa settimana, assume oggi una luce particolare. «Ci ha chiamato lui, per scambiare quattro chiacchiere e stare qualche ora insieme, tra amici», dice con un nodo alla gola l'assessore ai lavori pubblici Luciano Drocco. [b. alo.] Aldo Maritano da vent'anni era alla guida del Comune: «Un sindaco che Sangano non potrà dimenticare» dice la gente