Care vecchie targhe che nostalgia

Gli agenti: «Non abbiamo commesso alcuna brutalità» Un ritorno anche parziale al passato in due ordini del giorno al Consiglio Care vecchie targhe, che nostalgia E la Regione chiede «uno stemminopiemontese» L'hanno fatta grossa a toglierci le vecchie targhe. Sconcertati dalla teoria di numeri e lettere che compaiono sulle nuove, privati del piacere di insultare almeno una provincia, se non proprio un nome e un cognome, che ci ha tagliato la strada, stiamo correndo ai ripari. Interpellanze, proteste e l'italica fantasia che trasforma in affare pure i guai: ovunque si segnalano adesivi con le antiche, care sigle, e già un pupazzetto colorato annuncia: «Io vengo da...». Ieri il Consiglio regionale del Piemonte ha voluto dire la sua. Impegnando la giunta «a prendere tutte le necessarie iniziative verso il Governo e i ministeri competenti» per un ritorno, anche solo parziale, al passato. La targa alfanumerica (questo il suo nome) dovrebbe essere riveduta. Come? «Integrando ad essa, in una configurazione omoge¬ nea e ufficiale per tutto il nostro Paese i riferimenti territoriali». Poi, vista l'assemblea, un altro desiderio da sottoporre al Cavaliere: si dia «rilievo primario» all'indicazione relativa alla Regione di appartenenza. Gli ordini del giorno erano due. Quello sostenuto dal pidiessino Rivalta e dal popolare Nerviani, approvato con 27 voti a favore e solo 4 (Rifondazione) contrari. E quello dell'autonomista Anna Sartoris che si è addirittura spinta più in là: le piacerebbe aggiungere pure uno stemmino «riproducente lo stemma regionale da apporsi in virtù di un decreto ministeriale». Il Consiglio non ha voluto dirle di no: 17 a favore, 5 contrari, 10 astenuti. Ora ci si potrà domandare: con tutti i problemi che oggi affliggono lo Stivale, è davvero necessario impegnare tempo prezioso per una sigla in più o in meno? La risposta è nel testo dell'ordine del giorno approvato ieri. L'individuazione dell'area di provenienza è «variamente utile sul piano tecnico e amministrativo». Ad esempio per rilevare i flussi di traffico e ottenere così le informazioni necessarie a programmare «la rete viaria e i servizi connessi». Ma non è tutto qui. A parte «i malcontenti diffusamente manifestati dalla pubblica opinione», come dimenticare il «significato emblematico di appartenere a una comunità sociale, economica e culturale» trasmesso a tutti noi dalle vecchie targhe? C'era tanta Italia in quelle due lettere, e sai le feste quando, varcate le Alpi, un TO incontrava un altro TO: alzi la mano chi non ha suonato il clacson, almeno una volta, magari vergognandosi un po'. Ma con un PH o un AB, via, che soddisfazione c'è?

Persone citate: Anna Sartoris, Nerviani

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Rivalta