Va di moda Giovanna d'Arco ma sembra quasi la Pivetti

Va di moda Giovanna d'Arco ma sembra quasi la Pivetti MUSICA D'AUTORE Nei nuovi album di De Gregori e Mannoia (autore Branduardi) Va di moda Giovanna d'Arco ma sembra quasi la Pivetti Nella musica d'autore, che mai si adagia sul banale e cerca fonti alte d'ispirazione, pare che un personaggio che faccia moda sia oggi Giovanna d'Arco. Dopo aver conquistato, tra teatro, cinema, e oratori sacri, Voltaire e Schiller, Dreyer e Rossellini, Shaw e Claudel, ora l'eroina quattrocentesca scende fino alle partiture del consumo musicale di qualità e accende curiosamente anche la fantasia di due dei nostri cantautori doc, Francesco De Gregori e Angelo Branduardi: con identico titolo - semplicemente «Giovanna D'Arco» - sono infatti nate due ballate, entrambe austere, che di lei raccontano nella gloria del pop immagini e memorie tagliate fuori dal tempo. La prima ballata è stata affidata all'incantevole e raffinata voce di Fiorella Mannoia nel suo nuovo lavoro «Gente Comune», mentre Branduardi ha chiesto l'aiuto per il testo a Paola Pallottino, docente universitaria bolognese già collaboratrice di Dalla per «Gesù Bambino», e racconta l'eroina francese in uno dei brani del nuovissimo e raccolto album «Domenica e lunedi». Un sospetto può anche infilarsi, indiscreto, dietro la lettura dei due brani: che ispiratrice, forse anche inconscia e inconfessata, di tutte queste canzoni, possa essere la «vergine di ferro» Irene Pivetti, battagliera presidente della Camera dei deputati, paragonata subito dai nostri commentatori alla Pulzella d'Orléans per i suoi palesi ardori mistico politici. Da De Gregori non possiamo sapere nulla, lontano com'è da noi nei suoi pensieri. Branduardi, da parte sua, nega: «La Pivetti non mi è manco passata per l'anticamera del cervello: almeno apparentemente, non la stanno bru- ciando. Non penso che Giovanna d'Arco fosse intransigente come lei: io canto il personaggio da un punto di vista epico, attraverso la storia della giovane contadina che sente le voci e fa la Francia». Ma Branduardi, della Pivetti vera, che cosa pensa? «Nulla. Non conosco le sue gesta». La ballata di Branduardi ha in effetti un tono epico/favolistico: «L'angelo Michele per primo ti parlò/ La seconda voce fu Margherita/ Quando Caterina infine ti chiamò/ Scese un'ombra d'oro sopra la tua vita». La canzone di De Gregori, in uno stile musicale assai riconoscibile, disegna un'eroina poeticamente implacabile e consapevole: «Però ho visto il mio destino la mia stella di ragazza/ Sanguinare e bagnarsi sotto la mia corazza E dicono che una notte abbia sentito una canzone,' Una voce che chiamava e sapeva il mio nome». Nell'album di Branduardi, oltre che alla Pallottino i testi sono affidati agli autori più diversi: da sua moglie, con cui ha scritto la deliziosa «Domenica e lunedì», a Vecchioni e Finardi fino a Panella, famigerato coautore di Battisti, che ha scritto in un suo personale gramelot «Fou de love». [m. ven.l Per Fiorella, Angelo Branduardi ha scritto una ballata epica Fiorella Mannoia che canta il brano di Branduardi Il cantautore Francesco De Gregori

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