Premio Tecno: la voce di Daolio canta «Mi sono innamorato di te»

Il regista accolto a Parma con una celebrazione dopo dieci anni di esilio volontario all'estero Il programma della rassegna, dopo il quasi ritiro di Rambaldi Premio Temo: la voce di Daolio canta «Mi sono innamorato di te» SANREMO. Il premio Tenco si apre domani a mezzogiorno al Casinò, con una doverosa spiegazione sul «Volto nuovo della Rassegna della canzone d'autore»: sta cambiando pelle la gloriosa manifestazione che negli Anni Settanta consacrò i cantautori proponendosi come l'antifestival, e lanciò dal vivo - per dirne solo una, ma significativa - il gran talento di Paolo Conte. Per ora si conosce il programma ma non la filosofia: tre giornate di discussioni e tre serate di musica all'Ariston, suddivise in varie sezioni: «Gruppi a gruppi», cioè incroci fra band, con produzioni studiate per la rassegna; «Cantieri d'autore», sperimentazioni e proposte fuori schema; «Benvenuti», vale a dire ospiti mai stati al Tenco lil vecchio «Banco», il bravo Pino Massaral; «Gli inediti», cioè i cantautori senza ancora un disco. E' questa la direzione impressa dagli eredi dello zio di tutti noi Amilcare Rambaldi, il quale a 85 venerandi anni ha deciso di mollare un poco le redini a causa dei suoi acciacchi. Una personalità forte in grado di sostituirlo ancora non si vede, e si dice che fra i seguaci non siano tutte rose e fiori. Questo il programma: domani, dalle 21: «Tenco in canto», con i brani del cantautore eseguiti tra gli altri da Alice, Rossana Casale, Tiziana Ghiglioni, Giuni Russo; concerti del Banco, Diaframma, Massara, Andrea Liberovici. Venerdì, si esibiscono le Targhe Tenco: Almamegretta, Guccini, Riondino, 99 Posse. Concerti di Csi, Gang, Yo Yo Mundi. Sabato, le canzoni del premiato Pablo Milanes (che si esibirai saranno eseguite da Edoardo Bennato, Casale-Di Michele/Tosca, Cristiano De André, Finardi, Gragnaniello, Locasciulli, Mau Mau, Vecchioni, Yo Yo Mundi. Poi, concerti dei Baraonna e di Edoardo Bennato. Almeno sulla carta, è come se la rassegna - pur ancora troppo affollata - fosse stata messa in ordine, perdendo quell'atmosfera spettinata che era un po' la sua caratte¬ ristica ma talvolta anche il suo limite. Intorno al Premio, continuano a fiorire progetti discografici. Uno è quello dell'omaggio a Paolo Milanes che si ascolterà anche dal vivo, della Phonogram. Un altro (benvenuto) è il «Tributo a Luigi Tenco» della Wea, primo album mai dedicato all'artista suicida nel '67 cui il Premio e intitolato. Curato da Vincenzo Mollica, esso contiene due «quasi inediti» del cantautore regalati dal fratello Valentino: «Serenella» e «M'innamoro di te», finora usciti soltanto su un ed singolo benefico. Continua a stupire l'attualità di Tenco: alcune sue frasi riportate sull'album sembrano scritte ieri: «Nessuna fa niente per la "nostra" 'musica», oppure, questa, con la quale anticipava la world music: «L'unica cosa da fare e sfruttare il patrimonio musicale nazionale... nelle nostre musiche folkloristichc c'è una vera ricchezza». Fra i brani più curiosi del Tributo: «Io sì» cantata da Pierangelo Bertoli. «Ciao amore ciao» a cura di un coraggioso Finardi, «Vedrai Vedrai^ dei Gang e soprattutto «Mi sono innamorato di te» con la voce di un altro grande scomparso, Augusto Daolio dei Nomadi. [m.ven.] Paolo Conte: anche lui è stato consacrato tanti anni fa dal Premio Tenco

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