La pesca prima vìttima del colera

Le vendite nei mercati crollate anche dell'80%. Un'inchiesta sulle cause della malattia Le vendite nei mercati crollate anche dell'80%. Un'inchiesta sulle cause della malattia La pesca, prima vìttima del colera Nuovi ricoveri sospetti a Bari e a Taranto BARI. Quattro casi di colera accertati e i mercati del pesce si svuotano. Nessuno acquista prodotti ittici, la paura si diffonde molto più velocemente del batterio «ci tor» che non spaventa né i medici, sicuri che un'epidemia non ci sarà, né il ministro della Sanità Raffaele Costa secondo il quale «la parte più pericolosa del focolaio potrà essere ridimensionata e poi spenta». Intanto i numeri arrivano a quota quattro dopo che ieri le analisi di laboratorio sono risultate positive per una donna di 88 anni e per un uomo di 50. Nel primo caso non c'era finora un riscontro, avendo la donna assunto massicce dosi di antibiotici che avevano neutralizzato il batterio. Nel secondo caso i medici attendevano il responso della provetta. Ci sarebbero altri due casi sospetti, ma non confermati: l'uno riguarda un uomo di 70 anni e l'altro una donna di 61. Resta in dubbio anche il caso di Taranto, nel cui ospedale è ricoverato un sottufficiale della Marina militare, ventiseicnne, che aveva mangiato cozze crude. Stamane si saprà se si tratta di colera oppure di semplice gastroenterite. A diffondere la notizia relativa a questo paziente era stato il sindaco di Taranto, l'ex missino Giancarlo Cito. Dopo un blitz in ospedale accompagnato dai carabinieri (il sindaco lamentava il fatto che il primario gli avesse nascosto il caso), Cito lunedì sera aveva chiamato i giornali diffondendo l'allarme prima dei medici del reparto infettivi. «Quando ho visto la cartella clinica mi sono sentito autorizzato a darne comunicazione alla cittadinanza perché si sapesse lo schifo che c'è a Taranto» dice Cito. La sua sortita è stata giudicata «scomposta e propagandistica» dal pds. E la Confcscrccnti ha accusato il sindaco di aver fatto crollare il mercato del pesce, come peraltro ò avvenuto in tutta la regione dove si contano 20 mila operatori per un fatturato di 300 miliardi. Secondo le stime della Lega Pesca, il calo delle vendite ò stato dell'80 per cento. Nell'ospedale tarantino sono adesso sotto osservazione (ricoverate nel pomeriggio di ieri) altre due persone: una bambina di 9 anni e una donna di 59, affette da gastroenterite dopo aver mangiato rispettivamente un frutto non lavato e verdura cruda. Colera o no, i controlli sono ormai quotidiani in tutta la Puglia. E a Bari si potrebbe aprire anche un fronte giudiziario. Il procuratore aggiunto Angelo Bassi, polemico col sindaco Giovanni Memola che aveva attribuito il colera a una partita di pesce giunto dall'Albania («Non si può sospettare di altri se prima non si è verificato se in casa tua è tutto in regola»), starebbe per aprire un fascicolo per accertare responsabilità da parte delle istituzioni. Sandro Tarantino «Il rimedio è pulire il mare pieno di melma» «Sto male se mangio carne, non pesce crudo» A sinistra, barche dei pescatori ferme in porto a Bari per la crisi del settore ittico. Sopra, prove in laboratorio per combattere il vibrione del colera

Persone citate: Angelo Bassi, Cito, Giancarlo Cito, Giovanni Memola, Raffaele Costa, Sandro Tarantino

Luoghi citati: Albania, Bari, Puglia, Taranto