Da Lubiana un altro siluro all'accordo Italia-Slovenia
Dopi le critiche di Alleanza nazionale Dopi le critiche di Alleanza nazionale Da Lubiana un altro siluro all'accordo Italia-Slovenia Dimissioni per l'ex ministro degli Esteri «Troppe concessioni agli esuli istriani» LUBIANA. Il primo ministro sloveno Janez Drnovsek ha accettato ieri le dimissioni presentate un mese fa dal ministro degli Esteri Lojze Peterle e lo stesso Drnovsek ha assunto «ad interim» la guida del dicastero. Peterle si era incontrato il 10 ottobre scorso ad Aquileia con il ministro degli Esteri italiano Antonio Martino, con il quale aveva sottoscritto una dichiarazione d'intenti per la soluzione delle controversie tra Roma e Lubiana in vista dell'associazione della Slovenia all'Unione Europea. L'accettazione delle dimissioni crea un contraccolpo sulla vicenda. Drnovsek infatti ha recentemente «sconfessato» la dichiarazione di intenti, accusando il ministro degli Esteri dimissionario di aver fatto troppe concessioni a Roma, in particolare in merito alla possibilità per gli esuli italiani dell'Istria di riacquistare i beni immobili espropriati dal governo jugoslavo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Le dimissioni erano state presentate da Peterle per contrasti all'interno della coalizione governativa tra la sua formazione, il partito democratico cristiano, e il partito democratico liberale del primo ministro. L'ufficio del premier ha reso noto che Drnovsek ha inviato una lettera al cancelliere tedesco Helmut Kohl (la Germania è presidente di turno dell'Unione Europea) e al presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, avanzando una serie di nuove proposte per risolvere il contenzioso italo-sloveno. In queste ore, secondo quanto ha riferito «Delo», il più importante quotidiano di Lubiana, è inoltre in programma una missione a Roma di un inviato del ministero degli Esteri sloveno, con l'incarico di illustrare al governo italiano la bozza di una nuova dichiarazione che dovrebbe essere sottoscritta da Drnovsek e Berlusconi. Da parte sua, il partito socialdemocratico sloveno ha proposto che il Parlamento tenga una riunione a porte chiuse per discutere del contenzioso con l'Italia. Una riunione della Commissione esteri, riferisce il quotidiano «Delo», è stata intanto rinviata a data da destinarsi. Il presidente della Commissione, Zoran Thaler, ha motivato la decisione dicendo che «l'atmosfera in Parlamento è tale da poter provocare polemiche e ripercussioni sulla politica interna». Lunedì sera Drnovsek aveva avuto un colloquio telefonico con il commissario della Ue Leon Brittan e per ieri aveva in programma contatti con gli ambasciatori dell'Unione Europea e degli Stati Uniti a Lubiana. Il contenzioso potrebbe ulteriormente complicarsi dopo il primo febbraio, poiché, come ha specificato il ministro di Stato senza portafoglio Lojze Janko, il premier, che assumerà la nuova funzione «ad interim» da martedì primo novembre, avrà un ruolo momentaneo: le norme sul governo impediscono che l'«interim» venga mantenuto per più di tre mesi. In questi giorni un'altra «vertenza» coinvolge la politica estera di Lubiana: tra Croazia e Slovenia è riesplosa la disputa sulla baia di Pirano, una zona dell'Istria ad una trentina di chilometri da Trieste oggetto da tempo di una contesa territoriale tra le due ex repubbliche jugoslave. te. st.l
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