Fondi Sisde Mancino ora è sotto accusa

Andreotti intervista don Giussani L'ex capo del Viminale verso il rinvio a giudizio. Buttiglione: fiducia nel capogruppo ppi al Senato Fondi Sisde, Mancino ora è sotto accusa 77 Tribunale dei ministri boccia la richiesta d'archiviazione ROMA. Il caso sembrava chiuso, ma non lo era. E così, a sorpresa, per l'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino si spalancano le porte del rinvio a giudizio nell'inchiesta sui «fondi neri» del Sisde. Il reato ipotizzato è il concorso in favoreggiamento: il tribunale dei ministri non ha accolta la richiesta della procura di Roma di archiviare la posizione del capogruppo del ppi al Senato, ed ha invece invitato la magistratura romana - secondo l'iter previsto dulia legge - a chiedere al Senato l'autorizzazione a procedere contro l'ex ministro. Un passo che di fatto e l'anticamera del rinvio a giudizio, visto che per l'archiviazione non ci sarebbe slato bisogno di alcuna autorizzazione. In via teorica, comunque, tutto è ancora possibile, archiviazione e altre indagini comprese. Per adesso è certo che l'ex ministro - prosciolto dall'accusa di peculato - non esce di scena, come nvoce è stalo per Vincenzo Parisi, ex capo della polizia, e Raffaele Lauro, ex capo di gabinetto di Mancino. A giudizio, Mancino andrebbe in compagnia dei due ex capi del Sisde Finocchiaro e Voci. La vicenda è quella della falsa versione fornita dagli ex dirigenti del Sisde ai giudici romani nel dicembre '92, quando sui conti della banca Carimonte furono scoperti i 14 miliardi intestati ai funzionari che poi sarebbero finiti sotto processo per peculato. Allora gli uomini del Sisde dissero che si trattava di soldi del Servizio segreto accantonati su conti personali; più tardi si scopri che invece erano una trancile dei miliardi accumulati da Broccoletti e soci, e che quella degli «accantonamenti» era una bugia. L'ex direttore del Sisde Malpica spiegò che al corrente della falsa versione dei fatti era anche Mancino (all'epoca responsabile del Viminale), il quale ha sempre negalo di sapere alcunché. Anche ieri, di Ironie alla decisione del tribunale dei ministri, i due protagonisti hanno ribadito le rispettive posizioni. «A tale vicenda sono interamente estraneo - ha detto Mancino - come del resto hanno riconosciuto i pubblici ministeri che si sono occupati del caso, sollecitando l'archiviazione della mia posizione». Malpica, invece, esulta: «Abbiamo finalmente giustizia, abbiamo magistrati che non si lasciano fuorviare da considerazioni politiche che non hanno nulla a che fare con la giustizia». L'ex direttore del Sisde - imputato di peculato al processo per i «fondi neri» - ripete che Mancino avallò la bugia, ed ha anche una sua teoria sul «movente» dell'uomo politico: «Lo scandalo avrebbe messo in discussione la gestione democristiana del ministero dell'Interno, dal dopoguerra fino a Mancino». A differenza della procura di Roma, il tribunale dei ministri ritiene a carico di Mancino ci siano elementi che non consentono l'archiviazione, come le segnalazioni dell'ex segretario del Ccsis Fulci, che non sarebbero state prese nella giusta considerazione dal potere politico. E poi, di fronte a dichiarazioni discordanti come quelle di Mancino e Malpica, secondo il collegio è opportuno andare a giudizio perché - a differenza che nei procedimenti ordinari - un'archiviazione del tribunale dei ministri sarebbe definitiva e non impugnabile. All'ex ministro (che aveva offerto al ppi le dimissioni da capogruppo al Senato) è arrivata la soli¬ darietà di tutto il suo partito, dal segretario Buttiglione al presidente Giovanni Bianchi. Buttiglione conferma la sua stima per il capogruppo al Senato e dice: «Il ppi ha proceduto con scrupolo a selezionare la sua classe dirigente secondo criteri di onestà, correttezza e trasparenza, e rivendica pertanto il diritto di difenderla quando essa venga messa in causa da accuse che appaiono, al di là dell'ovvio rispetto per la magistratura, infondate e calunniose». [gio. bia.] «Ma io non c'entro Tutti i pm lo hanno riconosciuto» L'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino

Luoghi citati: Roma