«Post-it» l'arte è una colla di Ra. Vali.
Mostra a Venezia Mostra a Venezia «Post-it»: l'arte è una colla VENEZIA VENEZA L' ONO piccoli, quadrati, di \ colore elettrico: neon. A il qualcuno il loro nome dirà bz.I poro Post-it. Qualcosa che sta tra la clinica urologica e la colla da cartoleria. Eppure li usiamo tutti. Incollati al telefono, sul cruscotto, un indirizzo, un appunto, inseriti in un volume come segnalibro, oppure arrampicati sul retro di un'agenda. Li stacchi e tornano ad aderire. Sono i foglietti gialli che in parte hanno cambiato la nostra vita. Dice Renato Bardili, usando parole mitologiche: «Molti artisti avrebbero voluto firmare quest'invenzione geniale, rimasta nell'anonimato». Anche se la leggenda dice che si deve a un tecnico della 3M che cantava in un coro di dilettanti ed era stufo di seminare i bigliettini che segnalavano i vari canti religiosi. «Si è capovolto insomma il rapporto che tradizionalmente regolava le arti maggiori e quelle applicate. L'arte del nostro secolo riconosce che l'industria, la pubblicità, i mass media sono capaci di bellissime invenzioni». Ma che ci fa Renato Bardili nella cornice prestigiosa della Guggenheim di Venezia, tra un Kandinsky ed un Braque, a levare questo inno al Post-it? Passa Luigi Ontani, ieratico come un ostensorio disperso su una bancarella di Porta Portese, lungo mantello bianco, scarpini d'iguana, una pianeta in fili d'oro al collo, dice: «Ogni volta che torno in Laguna, ritrovo la mia lacuna. Sono qui per dichiarare la mia assenza». Ma che ci fanno? L'idea è venuta alla 3M: lanciare dei Postit-Art, firmati da artisti, che gireranno soltanto per i book-shop di prestigiosi musei. Barilli ha scelto i primi artisti. Peter Halley, l'algido rappresentante della New Geo del neoplasticismo alla Mondrian che algebrizza alcuni diagrammi freddi intorno al «buco bianco» in cui l'utente inscriverà i suoi appunti e Luigi Ontani che si abbandona invece a dinoccolati e nuvolosi mostriciattoli neo-ornamentali, lesene e ghirigori che non invadono lo spazio tabù di quel centro ipnotico, vuoto, [ra. vali.]
Persone citate: Barilli, Braque, Guggenheim, Kandinsky, Luigi Ontani, Mondrian, Peter Halley, Renato Bardili
Luoghi citati: Venezia
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