La Pivetti alla moviola per punire i picchiatori

La Pivetti alla moviola per punire i picchiatori La Pivetti alla moviola per punire i picchiatori «Solo Paissan va espulso» MAR ROMA. L'on Ugo Martinat (An), questore alla Camera, ha partecipato alla stesura dell'istruttoria sulla rissa. Abbiamo chiesto all'onorevole Martinat: «Lei che sanzioni ha proposto contro chi ha:provocato i tafferugli durante il dibattito Salva-Rai?». Ha risposto: «Chiederò che l'on. Paissan sia espulso dall'aula per mesi. E che i deputati di An siano censurati. In fin dei conti hanno reagito ad un'accusa pesante: quella di essere i nuovi tangentisti». Tra i questori, oltre a Martinat di An, c'è Marida Bolognesi, progressista come Paissan. Sarà d'accordo a sospenderlo? «Penso di sì. Perché il deputato Paissan, come relatore di maggioranza doveva tenere un contegno più distaccato. Invece lui ha voluto offendere sapendo che gli atti parlamentari non si possono querelare». [r. i.] spinga le proposte della presidente. L'intervento pronunciato sabato da Scalfaro, nel quale il presidente della Repubblica ha voluto sdrammatizzare gli incidenti, fanno comunque prevedere sanzioni non durissime per i protagonisti della rissa. Sarà inevitabile, per la Pivetti, distinguere tra chi relazioni commerciali, turistiche e di comuni progetti culturali, appoggiati in ciò dai loro «cugini» orientalisti. Può darsi che anche in questo caso la soluzione del problema vada cercata in un audace rinnovamento delle relazioni reciproche e in un profondo interessamento, da parte israeliana, all'Oriente clic gli si schiude davanti. Il Sionismo è nato, in origine, proprio come derivato da una delusione dell'Europa e come volontà di realizzazione del sogno (certo molto romantico) del Ritorno all'Oriente. Non dobbiamo dunque trascurare i rapporti culturali con l'Oriente solo per il timore dell'influenza degli israeliani orientalisti. La società d'Israele dovrà curare che i suoi orientalisti (di cui una gran parte appartiene alle classi più basse) non sviluppino un pericoloso regresso verso le loro condizioni originarie, mentre gli occidentalisti non dovranno essere nauseati da ciò che si vedranno attorno. Il terzo ed ultimo ambito di cui voglio trattare qui oggi riguarda i rapporti fra Israele e la TI NAT ha provocato, comunque a parole, i suoi avversari politici, e chi è invece passato alle vie di fatto. Se dunque per Paissan è prevedibile il richiamo, per i rappresentanti di Ah si prevede la sospensione dai lavori dell'aula. Il regolamento della Camera stabilisce una pena minima di un giorno e una massima di 15 giorni con l'ag¬ Diaspora. Non deve farci meraviglia il fatto che fra gli ebrei della Diaspora la gioia per la pace sia frammista a tristezza. Essi non vedono più davanti a sé un piccolo Israele isolato e ferito da continui attacchi, e perciò bisognoso di appoggi e di aiuto, mentre lo stesso senso di solidarietà con Israele è stato la principale componente di un'identità ebraica sempre più svuotata di contenuto. Gli ebrei della Diaspora vedono oggi di fronte a se un Israele forte, sicuramente insediato in confini che si aprono verso mondi vicini e lontani, e non più bisognosa di chiedere agli ebrei della Diaspora appoggio finanziario e politico in cambio di un orgoglio ebraico derivato dalle audaci imprese militari. Anche in questo caso non si potrà attizzare un nuovo fuoco dalle braci delle relazioni esistenti in passato; si dovrà invece cercare di mettere a punto nuovi sistemi di relazioni reciproche basate, per esempio, sulla collaborazione a progetti sociali e internazionali, in cui la Diaspora non rappresenterà più il personaggio del fratel¬ giunta della censura: le previsioni di ieri sera parlavano di quattro o cinque giorni di sospensione per i «picchiatori». Ma sarà la presidente Pivetti, oggi, a sciogliere i dubbi durante l'ufficio di presidenza. Se l'uso della moviola per stabilire le responsabilità è inedito, non lo è invece la punizione nei confronti degli esponenti della maggioranza di governo. Successe già negli Anni Cinquanta, all'epoca della presidenza Gronchi: la de protestò, lui minacciò le dimissioni e alla fine il suo partito si piegò alle decisioni del Presidente. Intanto le polemiche sulla rissa di giovedì non si placano. Il pidiessino Mussi ha detto che la Pivetti ha sbagliato a dare del «provocatore» a Paissan: «Ha dato una certa copertura all'aggressione fascista. Guai se nella riunione dell'ufficio di presidenza si parificassero le responsabilità di aggressori e aggredito». Secondo Mussi, l'aula di Montecitorio ha assistito a violenze peggiori di quelle di Paissan, ad opera, ad esempio, di Sgarbi, Pannella e Alessandra Mussolini. Ir. r.] lo più ricco che dà aiuto - spinto dal senso di colpa - al fratello più povero che combatte in prima linea. Adesso i rapporti dovranno essere basati su una base di uguaglianza - su qualcosa come una comune missione che sia la Diaspora che Israele devono compiere verso il mondo - e soprattutto verso il Terzo Mondo. La creazione di una Armata di Studio ebraico-israeliana, che invii gratis insegnanti in tutti i rami dello scibile - dall'insegnamento dell'uso dei computer fino a quello delle lingue e della musica - nelle scuole dei Paesi sottosviluppati, potrà innalzare in modo notevole il livello tecnologico e scientifico di quei Paesi. In fondo, tutto questo non è altro che una delle vecchie ideologie sionistiche, che volevano che lo Stato ebraico fosse non solo un luogo di rifugio per ebrei perseguitati, ma anche un centro spirituale nel quale l'energia e l'intelletto del popolo ebraico vengano usati per farne, secondo l'antica frase, «una luce per i popoli». A. B. Yehoshua

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