la mafia minaccia il parroco lascia di Gian Paolo Ormezzano
Nasce la boxe femminile, cade l'ultimo tabù del sesso «debole» Nasce la boxe femminile, cade l'ultimo tabù del sesso «debole» E alla fine Eva salì sul ring la mafia minaccia, il parroco lascia // cardinale Pappalardo: «Fai bene a nasconderti» PUGILATO dilettantistico anche per le donne, lo ha annunciato il pakistano Anwar Chowdry, presidente internazionale di uno sport che ancora pochi mesi fa sembrava dovere sparire dal programma olimpico per i suoi presupposti «istituzionali» di violenza, di danno da arrecare all'avversario. Non solo rimangono nei Giochi i pugili («ma soltanto i dilettanti - ha detto Chowdry -, che praticano una boxe artistica, senza tutto quel sangue dei professionisti»), ma sul ring arrivano anche le pugilesse, anche se per loro non si parla di Olimpiadi (però il presidente del Ciò, Samaranch, fu pugile, due match due sconfitte, e potrebbe 41 025 9771122176003 Giochi. Non solo: per pochi decessi da ring in tutta la storia specie dei professionisti, ci sono al mondo 80 annegati al giorno, e già si lamentano 1000 calciatori morti in campo. Si deve poi tenere conto che lo sport mondiale di vetrina impone produzione di interesse, di grosso show, in cambio di posti nei grandi palinsesti televisivi. E il pugilato femminile garantisce le attenzioni pruriginose degli uomini (che ne dicono le femministe?), con chissà quali ricchi interventi del mercato pubblicitario. Anche se difficilmente vedremo sul ring i candidi seni. Le paure della medicina possono imporre, come emerge da una prima inchiesta, i corsetti protettivi. E i guardoni devono comunque sapere sin d'ora che i pugili dilettanti non boxa no a torso nudo, ma indossano la maglietta del loro Paese o del loro club. fare il bel gesto galante). Con regole speciali, allo studio sulla base dell'attività svolta in questi anni in Usa, Canada e Svezia (in Italia, dopo alcuni esperimenti negli Anni Settanta, il pugilato per donne è quello, con fini voyeuristici considerati gli opulenti seni nudi «regolamentari», su televisioni private che mandano in onda filmati stranieri). Proprio la nazione scandinava, pioniera nel vietarsi la boxe professionistica, ha palestre con più donne che uomini da ring. Pare che la «noble art» serva alle svedesi come difesa personale, ginnastica dimagrante, sviluppo regolamentato dell'aggressività. E la finalità agonistica viene per ultima. La ricerca della prestigiosa università americana «John Hopkins» ha ultimamente riabilitato il pugilato, e il messaggio è servito per farlo estendere alle donne. Il casco protettivo imposto ai dilettanti garantisce contro i danni fisici e mentali: e nessun pugile è mai morto ai PALERMO. A dieci giorni dalla nuova visita del Papa in Sicilia (dal 4 al 6 novembre sarà prima a Catania e poi a Siracusa) un altro sacerdote a Palermo è stato pesantemente minacciato. E' don Roberto Zambolin, 45 anni, veneto. Per prudenza, il cardinale Pappalardo e il padre provinciale dell'ordine dei missionari del Sacro Cuore l'hanno fatto allontanare. «Un nuovo ed angustioso caso» è detto in una nota della curia. L'arcivescovo ha definito l'attività di don Zambolin «di cristiana e civile promozione». Immediate le reazioni. Il gesuita Ennio Pintacuda, ispiratore del movimento La Rete di Leoluca Orlando, ha invitato don Zambolin a tornare in città e a riprendere il suo posto. E il senatore Carmine Mancuso ha parlato di «una svolta che tarda e in cui si era sperato dopo l'omicidio di don Pino Puglisi». Gian Paolo Ormezzano A. Ravidà A PAG. 16 SERVIZI A PAG. 37
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