I RICORDI DI BEETHOVEN di Monica Bonetto

ADUA un silenzio che li isola dal mondo, entrambi intenti a ripescare ricordi, a rivivere il passato attraverso i loro diari. Così pensa Glauco Mauri, e cresce in lui il desiderio di portare sul palcoscenico i quaderni, così come ha fatto per i nastri di Krapp. «Ma non mi decidevo mai - ricorda oggi - per vero pudore, per rispetto e senso di impossibilità a dare forma drammaturgica a un materiale così caotico, umano e profondamente poetico anche, a volte, nella sua crudezza. Poi Franco Enriquez mi convinse e il risultato fu un'esperienza di Teatro e di Vita che culminò in una indimenticabile serata al Maggio Fiorentino del 1974. La più bella della mia vita d'attore». Il pubblico avvolse Mauri con un lungo e commosso applauso. Non dissimile, a leggere le cronache odierne, da quello che ogni sera, dall'aprile scorso, accoglie l'attore al termine della nuova edizione dello spettacolo, a vent'anni di distanza dal precedente. Martedì 25 ottobre «Beethoven» (questo il titolo) giunge al Teatro Adua e vi rimarrà sino al 30 ottobre. Accanto a Glauco Mauri - Ludwig, recitano Donatello Falchi nel molteplice ruolo degli interlocutori del maestro, Vincenzo Bocciarelli nei panni del nipote e figlio adottivo Karl e Roberto Ruggeri in quelli che furono già di Roberto Sturno, e cioè di Gerhard Van Breuning, il fanciullo quattordicenne le cui visite confortarono l'agonia di Beethoven morente. L'impianto scenico, come nella gloriosa edizione del 1974, è opera di Emanuele Luzzati. La regia, di Glauco Mauri. Monica Bonetto ADUA I RICORDI DI BEETHOVEN // 25 il via con Glauco Mauri autore, interprete e regista TORINO^ 10

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