LINGOTTO monumentale Beethoven

LINGOTTO SETTANT'anni compiuti da poco e festeggiati, naturalmente, nel miglior modo possibile, cioè con un concerto al Lingotto, alla testa della nuova Orchestra Rai. Georges Prètre (nella foto), che sostituisce all'ultimo momento Carlo Maria Giulini indisposto, sa trascinare le orchestre con un gesto vivace e personalissimo, e raggiunge esiti di alto livello, in particolare nel repertorio brillante. Ma gli è molto congeniale anche la letteratura classica e romantica, dove la forma è quanto mai sostanza e il senso delle proporzioni imprescindibile. Il maestro Prétre, dopo l'atteso e applauditissimo ritorno a Torino per il Premio Italia, trasmesso in tv e la successiva trionfale matinée, è di nuovo nella nostra città, questa volta per il calendario di concerti del Lingotto. L'appuntamento è per venerdì 21 alle 20,30 e vede la partecipazione della Chamber Orchestra of Europe. Con Prétre ci sarà uno dei più validi pianisti in circolazione, Murray Perahia. E sarà proprio lui a scendere subito in campo in uno dei grandi monumenti musical per solista e orchestra, il «Concerto n. 4 in sol maggiore op. 58» di Beethoven, che molti considerano superiore anche al più famoso «Quinto», detto «L'imperatore». Di fatto è proprio con l'opera 58 che Beethoven si affranca definitamente dagli incombenti modelli mozartiani: persino il «Terzo», con i suoi tempi estremi inusitatamente dilatati, non era riuscito ad affermarsi come un qualcosa di assolutamente originale. Il salto completo di qualità avviene appunto con il «Concerto in sol maggiore», nel quale - come sottolinea Giovanni Carli Ballola - «gli echi mozartiani sono qualcosa di completamente diverso, di più profondo e sublime, del manierismo puro e semplice, e presuppongono da parte di Beethoven una raggiunta maturità stilistica e spirituale, una superiore disponibilità interiore ottenuta attraverso il superamento del mozartismo formalistico». Del tutto nuovo, rispetto al passato, è lo stesso «incipit» dell'opera, con il pianoforte che si presenta da solo; ma non è l'inizio di un conflitto con l'orchestra, bensì di un dialogo e di un intreccio di mirabile concordia. Da sottolineare anche che nell'«Andante con moto» il compositore avrebbe adombrato il mito di Orfeo che rabbonisce le forze ostili dell'Ade con la dolcezza del canto. La seconda parte della serata vedrà Prètre affrontare una grande pagina di atmosfera, la «Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73» di Brahms. La gestazione dell'opera fu tra i monti della Carinzia, a Pòrtschach sulle rive del Wòrthersee, e nella fase conclusiva in un albergo di Lichtental. La prima esecuzione ebbe luogo a Vienna sotto la direzione di Hans Richter. Qualcuno la definì «viennese», appigliandosi a una affermazione dello stesso autore sulla sua sinfonia («E' solo una serie di valzer»), qualcun altro «pastorale» per la sensazione di pace agreste che pervade soprattutto il movimento iniziale. Altri ancora scrisse: «Non abbiamo trovato niente di geniale in questa sinfonia e, se la composizione fosse stata eseguita anonima, non avremmo potuto supporre neanche per un istante che si trattava di un lavoro di Brahms». Leonardo Osella CONCERTI SARA' l'Orchestra da Camera della Filarmonica di Torino diretta da Silvio Gasparella a dare il via ai concerti della Società Musicale di Ivrea. L'appuntamento è per martedì 25 alle 21 al Centro Congressi La Serra di corso Botta 30 ed è preceduto dalle operazioni di abbonamento (85.000 lire) giovedì 20 e venerdì 21 dalle 17 alle 19. Il primo concerto è interamente dedicato ad Antonio Vivaldi e vede impegnati anche il violinista Sergio Lamberto e il fagottista Maurizio Righetti: nella prima parte tre concerti per strumenti, nella seconda il ciclo immortale «Le quattro stagioni». Questi i successivi concerti, che si protrarrano fino al 6 aprile: l'Orchestra da Camera di Stoccarda diretta da Martin Sieghart, con i violinisti Herwig Zack e Wolfgang Kussmaul; l'Accademia del Ricercare diretta da Piero Busca; il pianista cinese Fou Ts'Ong; Antonello Manacorda al violino con Elda Laro al pianoforte; l'Eco-Ensemble per l'esperienza contemporanea, formato da Gloria Merani, Renata Sfriso, Leonardo Bartali, Filippo Burchietto e Claudio Proietti; il Quartetto d'archi Panocha; l'Amsterdam Guitar Trio; La bi-cyclette amusante, un inusitato duo di arpe (Gabriella Bosio e Mara Galassi); il pianista Marco Giovanetti; il Medici String Quartet con Paul Robertson, Cathy Thompson, Ivo-Jan van der Werff e Anthony Lewis. [1. o.] LINGOTTO

Luoghi citati: Italia, Ivrea, Stoccarda, Torino, Vienna