Arriva la mamma-zia

Germania, il figlio adottivo può conoscere la madre Germania, il figlio adottivo può conoscere la madre Arriva la mamma-zia E. BONN possibile rendere meno traumatica un'adozione? Per la madre che dà via il proprio figlio, questo atto spesso provoca un senso di colpa che dura tutta la vita, aggravato dal non sapere che fine ha fatto il bambino. Per i figli adottivi rimane il sentimento di non essere voluti e, quando seno cresciuti, il forte desiderio di scoprire le proprie origini. Finora la legge non scritta delle adozioni era quella di tagliare ogni ponte con la famiglia di origine. Adesso in Germania si sta diffondendo un nuovo modello di adozione, con un criterio che capovolge completamente le regole che socio- logi e terapeuti hanno seguito finora. Si chiamano adozioni «aperte» o «semi-aperte» e propongono l'esatto contrario del «non sapere». La madre naturale sa qual è la famiglia che ha ricevuto il suo bambino e il figlio non solo sa di essere adottato, ma conosce il nome della donna che l'ha tenuto nel ventre. Il grado di «apertura» si può decidere caso per caso, a seconda dei desideri della famiglia di origine e di quella di arrivo. Adozioni aperte sono quelle in cui la madre adottiva e quella naturale conoscono i rispettivi indirizzi e numeri telefonici. In un'adozione semi-aperta è l'ufficio pubblico che fa da tramite, s'impegna a scambiare fotografie, regali o auguri di Natale. Maria L. di ventidue anni abita a Hanau, nella regione dell'Assia, fa la commessa e vive in un piccolissimo appartamento. Non ce la faceva a tenere il figlioletto Malte, frutto di una violenza sessuale. Otto set¬ timane prima del parto ha incontrato Anke Schmitt, maestra d'asilo, e suo marito. «Mi avevano detto che potevo decidere io a chi dare mio figlio», racconta Maria L. al settimanale Zeit. Malte adesso ha quattro' anni, Maria conosce il suo numero di telefono e l'indirizzo, ma non ha mai visto il bambino. Qualche volta telefona e sente la sua vocina in sottofondo. Se anche soffre in questi momenti, pensa che molto peggio sarebbe non sapere che fine ha fatto, come vive, con chi vive. Anke Shmitt, la madre adottiva, è contenta della scelta, «voleva sapere l'identità della donna che dava via suo figlio» e voleva che «per il bambino la cosa diventasse il più normale possibile». La legge tedesca in ogni caso è completamente dalla parte dei genitori adottivi. Legalmente la madre naturale che ha sottoscritto un'adozione non è più parente del bambino. Francesca Predazzi

Persone citate: Francesca Predazzi, Maria L., Schmitt

Luoghi citati: Assia, Germania