Fini «pensiona» il vecchio msi di Fabio Martini

Dopo i pugni, la svolta. Oggi il comitato centrale missino approva la trasformazione in An Dopo i pugni, la svolta. Oggi il comitato centrale missino approva la trasformazione in An Fini «pensiona» il vecchio msi Ma rinasce la destra extra-parlamentare ROMA. Nel Transatlantico di nuovo vuoto dopo la boxe e gli insulti di giovedì, c'è un vecchio capo missino seduto sul I divano che scuote la testa: \ «Ma porche stupirsi della reazione dei deputati di Alleanza nazionale? Sono sempre gli stossi...». Ernesto De Marzio con la sua Democrazia nazionale unico autentico precursore di An - racconta ad alta voce il refrain che da ventiquattro ore ronza nelle orecchie di Gianfranco Fini: gira gira, i missini sono sempre gli stessi. Un refrain che si è rincorso negli editoriali dei giornali e che guasta una vigilia a suo modo storica: questa mattina, nel «congressificio» dell'hotel Ergife, davanti ai quattrocento del comitato centrale missino, Gianfranco Fini indirà l'ultimo congresso della storia del movimento sociale italiano. Un trapasso che si sta consumando senza i tormentoni che angustiarono il partito comunista: alla destra di Alleanza nazionale non nascerà una Rifondazionc missina e il «Fronte del no» - il quartetto Rauti - Buontempo - Tremaglia - donna Assunta Almirante - dovrà faticare le pene dell'inferno per arrivare al congresso di gennaio col cinque per cento dei delegati. L'onorevole Pino Rauti lo ammette con candore: «Teodoro Buontempo dice che molti parla- mentari sono con noi, ma io non sono ottimista...». E così, a metà gennaio il partito dei neofascisti italiani ammainerà bandiera e confluirà (portandosi dietro il simbolo della fiammella) nel nuovo contenitore di Alleanza nazionale. Non ci saranno scissioni ma la novità dell'ultima ora è che nel nuovo partito quasi certamente non entreranno alcuni personaggi che hanno segnato la storia del movimento sociale: anzitutto il vecchio Cesco Baghino, unico sopravvissuto alla riunione di fondazione del partito, il 26 dicembre 1946 nello studio di Arturo Michelini; Enzo Erra, uno degli intellettuali più vivaci della cultura missina («Non ci sto - diceva ieri in Transatlantico - a fare la corrente fascista in Alleanza nazionale...»). E qualche dubbio ce l'ha anche Franco Franchi, componente del Consiglio supcriore della magistratura, uno degli oratori più immaginifici e applaudili dei congressi missini. Ma se dentro il movimento sociale gli oppositori di Gianfranco Fini sono rassegnati alla sconfitta, la vera sorpresa, la vera novità sta maturando fuori dal partito. Avverte un personaggio di frontiera come Teodoro Buontempo: «Attenzione, perché lo scioglimento del movimento sociale senza la nascita di una Rifondazione fascista sono due fatti destinati ad aprire alla destra di Alleanza nazionale un grande spazio ad una destra extraparlamentare che non avrà più una rappresentanza». E Buontempo, che questi ambienti li conosce bene, avverte: «C'è un grande fermento, come non vedevo da tempo...». Dietro le quinte, da qualche settimana si sta lavorando per costruire qualcosa che non c'è mai stato in Italia: un contenitore unico della destra extraparlamentare, sempre spezzettata tra diversi gruppetti. Due sere fa nella sede del «Punto» a Roma, Stefano Delle Chiaie ha presentato davanti ad un manipolo di camerati il suo ultimo libro e questo pomeriggio, in piazza Esedra, si terrà un comizio indetto per «ottenere l'indulto per tutti i prigionieri politici». Tra i promotori della manifestazione due missini «doc» come Antonio Lucarelli e Carlo Giannotta (segretario filo-Fini della sezione missina di Acca Larentia), ma con le loro croci celtiche arriveranno in piazza anche tutti i gruppuscoli dell'estrema destra, l'ex Movimento politico di Maurizio Boccacci, «Meridiano zero», il «Punto» che raccoglie gli ex militanti di Avanguardia nazionale. «Nei prossimi mesi - spiega Buontempo - la tensione è destinata a crescere. C'è una grande differenza con la sinistra, dove dopo il pei è restata una grande verietà di soggetti: c'è Rifondazione comunista, c'è il Manifesto, ci sono i cen¬ tri sociali, le riviste, Autonomia operaia. A destra, a parte i gruppuscoli divisi, c'era l'msi con le sue organizzazioni giovanili, autonome dal partito e capaci di incanalare molte forze anti-sistema». E nel futuro che accadrà tra le teste calde e rasate dei ragazzi di destra? «I giovani di Alleanza nazionale - sentenzia er pecora - scopriranno che per essere accettati dovranno somigliare agli studenti dei college. E a quel punto molti fuggiranno...». Fabio Martini Buontempo: «Tra i giovani c'è un grosso fermento. La tensione è destinata a crescere» A sinistra: Gianfranco Fini A destra: Assunta Almirante A sinistra: Pino Rauti leader dell'ala più intransigente nel movimento sociale

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