Di Pietro, un giorno da Zoff

Pi Pietro, un giorno da Zoff Pi Pietro, un giorno da Zoff Partita di calcio magistrati-cantanti :-:;:::-:-::.:.-:-:::o:-x::-:y;-::.;:- CALCIO E GIUSTIZIA SMILANO ENZA proccuparsi di vitaminizzare le muscolari dietrologie del partito anti-giudici i magistrati di Milano (e di altre procure) hanno deciso di scendere in campo. Biondi non si allarmi, lo faranno a fin di bene. Domenica prossima nel catino verde di Monza, ore 14,30, in undici, con la maglia rossa (rossa, vabbè) a sfidare (solo) la nazionale cantanti, nel gioco più gioco di tutti, il calcio, che come insegnano gli esperti pallonari, non è solo pedata sul campo, bensì metafora di vita. L'annuncio ieri, nel salone magno della procura generale, tra carabinieri e telecamere, tutti lì a presidiare la conferenza stampa più eccentrica che si sia mai svolta sotto ai marmi di Palazzo di Giustizia. Sorrisi che si sprecano, domanda clou al procuratore generale Giulio Catelani, già nominato presidente onorario del team: è vero che giocherà anche Di Pietro? Risposta diplomatica: «E' il nostro portiere titolare». Ma ci sarà? «Purtroppo deve partire in missione all'estero...». Quindi? «Farà di tutto per esserci. Vedremo». Dunque si vedrà l'evento compiersi anche senza Di Pietro (ma certamente con Gherardo Colombo e Maurizio Grigo) dopodomani nel dì di festa con nobile finalità di finanziare tre associazioni di donatori del midollo osseo che da 4 anni si moltiplicano grazie al molto sudore speso dalla nazionale cantanti di Gianni Morandi. Il quale Morandi, un poco intimorito dai quadri (d'Ottocento lombardo) e dalle divise e dalla ressa di fotografi, è seduto accan¬ to al procuratore Catelani, allegrissimo, però anche guardingo: «Mi raccomando signori, parliamo solo di calcio». E di che altro? Certo non dei super-ispettori che il ministro Bicndi manderà in trasferta nel cuore del pool Mani pulite. Investigatori annunciati da giorni, ma ancora invisibili, sebbene già presenti nell'elettricità dell'aria e in certe facce scure che si intravedono su al quarto piano (spogliatoio di Di Pietro e compagni). Certo non del Csm che (in quegli stessi minuti) se ne sta riunito in casa a giocarsi la partita Borrelli-Berlusconi circondati dal tifo (mica tanto silenzioso) dei palazzi romani, mentre le agenzie già battono le parole (mica tanto silenziose) del Procuratore Vittorio Sgroi contro certe «smodate spettacolarizzazioni» e eccessiva «vanità personale» dei togati tutti. No, qui per l'appunto, si parla di calcio. E capitano come un so¬ prassalto le parole di uno dei promotori dell'iniziativa, il medico Giuseppe Masera: «Scusi dottor Catelani, posso raccontare di Biondi...». E Catelani: «Dica, dica pure». «Bè l'altro giorno ho incontrato il ministro e gli ho detto: eccellenza se vuol vedere la magistratura in mutande venga domenica a Monza». E lui? «Ha detto: uhh, bene, ci sarò, magari per dare il calcio d'inizio». Brusio, sorrisini per il plausibile equivoco sulla parala calcio, che Catelani, flemmatico, fa finta di ignorare, snocciolando una prolusione allusiva: «Siamo felici di partecipare a una inziativa così nobile, così umana». E poi: «E' un onore che siano proprio i magistrati ad affrontare questa competizione gioiosa, con il suo messaggio di amore e comprensioni;, con il suo alto valore, segnale di convivenza civile, in questa società così pervasa da contrasti». Contrasti? Naturalmente calcistici e no. [p. cor.] E Biondi è invitato «a vederci in mutande» Magistrati e calciatori a destra Grigo, in alto Casson

Luoghi citati: Milano, Monza