Il Csm vota l'archiviazione
Il Csm vota l'archiviazione Il Csm vota l'archiviazione Bertone: Biondi vorrebbe punire ipm ROMA. Oggi il Consiglio superiore della magistratura pronuncerà la sua sentenza sul «caso Borrelli»: numeri e schieramenti sono per l'archiviazione, ma la discussione si preannuncia comunque accesa. Ieri il coordinatore di Forza Italia, Cesare Previti è tornato sull'argomento: «Sembra una soluzione per legittima difesa. Il Csm confermerebbe l'esistenza del fatto nella sua gravità; ma, inopinatamente, lo farebbe discendere da presunti fatti uguali e contrari». E alla seduta del Csm ci sarà, con tutta probabilità, anche il procuratore generale della Cassazione Vittorio Sgroi, il quale ieri pomeriggio, a sorpresa, ha fatto un'inusuale visita a palazzo Chigi. L'alto magistrato s'è trattenuto per circa mezz'ora, forse ha parlato con Berlusconi ma nessuno, nella sede del governo, conferma o smentisce la notizia. Sgroi è, con il ministro della Giustizia, uno dei titolari dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati, e qualche settimana fa fu proprio lui ad accendere una delle polemiche su Mani pulite parlando di giudici che rischiano di diventare intoccabili per i meriti acquisiti di fronte all'opinione pubblica. Un rischio da cui ha messo in guardia anche il ministro Biondi, che ieri ha spiegato di aver ordinato l'ispezione sulla procura di Milano proprio per «dissipare i sospetti che i meriti acquisiti dai suddetti magistrati e la conseguente popolarità di cui godono abbiano determinato un'area di intangibilità inammissibile in uno Stato di diritto». Biondi, dopo le rivelazioni dei giornali, ha confermato di aver chiesto l'ispezione spiegando che «non è stata una decisione improvvisa né recente»; ma tra gli esposti che hanno provocato l'iniziativa del Guardasigilli c'è pure quello del generale della Finanza Cercinllo, presentato soltanto il 13 ottobre scorso. Il ministro, comunque, sostiene che la sua iniziativa è stata quasi un atto dovuto, in quanto non poteva non tener conto «di una serie di interrogazioni e interpellanze parlamentari ed esposti di difensori e privati cittadini nei quali si muovono critiche e rilievi circa specifiche attività svolte dai magistrati del pool». Spiegazioni che non bastano ad evitare nuove polemiche. Raffaele Bertoni, senatore progressista ed ex magistrato, attacca: «L'obiettivo è sempre quello di delegittimare i magistrati di Tangentopoli, e il Guardasigilli lo persegue con la precisa volontà di mettere un guinzaglio ai giudici, e di cancellare Mani pulite con un colpo di spugna». Anche a palazzo dei Marescialli, sede del Csm, l'ispezione ordinata da Biondi viene accolta con perplessità. Paolo Dusi, di Magistratura democratica, dice che il ministro cerca «un nuovo fronte su cui continuare la guerra alla Procura di Milano, forse incoraggiato dalle dichiarazioni del pg Sgroi». Perfino il «laico» Franco Franchi, di Alleanza nazionale, parla di «tempestività sbagliata», mentre Agostino Viviani (Forza Italia) difende la decisione di Biondi: «Bisogna fare come i magistrati, i quali hanno più volte affermato che non possono aspettare il tempo buono e il tempo cattivo». [gio. bia.] Catelani: «Se avverto qualcosa di anormale lo devo segnalare. Certi fatti possono essere errori umani» Alfredo Biondi ministro della Giustizia
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