Previdenza guida alle novità

Previdenza/ guida alle novità Previdenza/ guida alle novità Chi guadagna e chi perde con la riforma-bis LE CONCESSIONI DEL GOVERNO IL governo ha dunque deciso: il controverso blocco dei pensionamenti che decorreva dal 28 settembre sarà «ammorbidito» e l'adeguamento delle pensioni all'inflazione reale sarà ripristinato. COME SI ARTICOLANO I PROVVEDIMENTI? Non è ancora noto. I provvedimenti vedranno la luce oggi, ma le loro linee essenziali sono state presentate già ieri dai ministri. Non basteranno a risolvere i molti problemi attuativi nati dalla riforma nè tantomeno a placare del tutto il malcontento, ma senza dubbio accoglieranno almeno alcune delle richieste più pressanti avanzate dai sindacati. Ma vediamo con un piccolo «vademecum» - e in attesa del testo degli emendamenti - in cosa consistono queste novità e come funzioneranno. SARA' COMPENSATA L'INFLAZIONE? Per quanto riguarda invece l'adeguamento all'inflazione reale di cui godranno tutte le pensioni nel prossimo anno, non si tratta di un vero e proprio emendamento. E', piuttosto, nelle intenzioni dell'esecutivo «una interpretazione autentica», e ribadita esplicitamente dal governo nel corso del vertice di maggioranza di quanto previsto dal piano messo a punto sulla previdenza. CHE RUOLO AVRÀ' IL MINISTRO DEL TESORO? L'articolo 11 del «ddl collegato» alla finanziariaprevede il potere del ministero del Tesoro di aumentare ulteriormente con decreto l'integrazione: questo potere, evidentemente, verrà esecitato qualora l'inflazione reale mostrerà di essersi sensibilmente discostata da quella programmata. Una «esplicitazione» resa necessaria dopo i contrasti sorti sulla norma e a cui il governo non si è voluto sottrarre per contribuire a chiarire esattamente i termini della questione. 9QUALI CASI SI RISOLVERANNO? Le norme che verranno promulgate oggi sono state studiate per sanare le più diffuse situazioni di «sofferenza» apertesi dopo la riforma Mastella. Ma andiamo con ordine, per capire cosa cambierà e come si dovrà agire per fruire delle agevolazioni. CHE NE SARA'DI CHI HA PERSO SALARIO E PEHSIONE? Verrà innanzitutto confermato l'emendamento già presentato nei giorni scorsi dal ministro del Lavoro Mastella con cui si sanano tutte quelle situazioni di disagio di quanti, già collocati a riposo, per effetto del decreto non percepì- scono nè salario nè pensione. Toccherà comunque allo stesso Mastella e al ministro del Tesoro Dini stendere tecnicamente gli emendamenti che saranno presentati in queste ore sia alla commissione Lavoro, che discute del decreto di blocco delle pensioni, sia alla commissione Bilancio cui spetta il compito di varare ddl collegato alla finanziaria. COME CAMBIERA' IL BLOCCO PER I DIPENDENTI STATALI? La modifica forse meno attesa, anche se non così eclatante come potrebbe sembrare, riguarda in particolare tutti i dipendenti pubblici che abbiano presentato domanda di pensionamento, già accolta entro il 28 settembre, potranno andare in pensione secondo il vecchio regime seguendo nuovi scaglionamenti. CHI CI PERDE CON LE NOVITÀ'? Tutti quelli che hanno maturato fino a 29 anni di anzianità contributiva potranno andare in pensione dal 1 gennaio '97. Si tratta di una categoria che dalle modifiche decise ieri in qualche modo ci perde, perchè finora il blocco cessava per tutti un anno prima. PER CHI, INVECE, NON CAMBIERA' NULLA? Quelli che hanno invece più di 30 e meno di 35 anni di anzianità contributiva potranno andare in pensione dal 1° gennaio'96. Per questa categoria dunque, nessuna modifica sostanziale rispetto al quadro normativo precedente le modifiche di ieri. ECCO I VANTAGGI PER CHI HA GIÀ' 35 ANNI DI CONTRIBUTI Quelli infine che fruiscono di più' di 35 anni di età anzianità contributiva, compresi quelli inseriti nel blocco amato del '91 potranno andare in pensione dal 1 luglio '95. A vantaggio di questi lavoratori interviene, dunque, uno «sconto» temporale di sei mesi: prima delle modifiche di ieri, infatti, avrebbero potuto andare in pensione soltanto il primo gennaio del '96. Quante persone rientrano in quest'ultima categoria di «privilegiati»? Alcune centinaia di migliaia. RESTA IL TAGLIO DEL 3 PER CENTO? No: nessun lavoratore compreso in queste fasce contributive subirà il taglio del 3% annuo previsto dalla finanziaria per ciascun anno di anticipo sul limite di vecchiaia per chi va in pensione con i 35 anni di contributi ma meno di 62 anni di età (o 63 o 64 a seconda dei casi). COS'ALTRO CAMBIERA' DELLA RIFORMA ORIGINARIA? Nient'altro, ed è per questo che i sindacati hanno subito protestato sostenendo che si tratta di modifiche dalla portata trascurabile. Restano infatti confermate tutte le altre misure previdenziali della fi- nanziaria, compresa la riduzione dei rendimenti e il taglio del 3% annuo a regime sulle pensioni di anzianità per chiunque non abbia presentato domanda di pensionamento, vedendosela accogliere, entro il 28 settembre. COSA FARE PER USUFRUIRE DELLE NUOVE AGEVOLAZIONI? Condizione essenziale per poter beneficiare di questa nuova gradualità di pensionamento però, la conferma, da parte degli interessati, delle domande di pensionamento già avanzate. Apparentemente i dipendenti privati non sono inclusi nelle novità decise ieri, ma in realtà la loro posizione era già stata sanata dall'emendamento elaborato nei giorni scorsi dal ministro Mastella che verrà ripreso oggi dal consiglio dei ministri: non si tratta, quindi, di una «dimenticanza». MA COSI'SALTERA' LA FINANZIARIA? No: nessuno ha quantificato il peso economico delle due modifiche essenziali apportate ieri (inflazione reale e scaglionamento del blocco per gli statali) ma dovrebbe essere di modesta entità. Comunque, secondo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta il vertice di maggioranza dal quale ieri è scaturito l'accordo sulle modifiche alla riforma pensionistica ha confermato il limite invalicabile dei 138 mila miliardi di disavanzo per il '95. C. CXXD OXO Lxm LE PENSIONI DELLE CASALINGHE AVRANNO QUALCHE BENEFICIO? Il governo - secondo le anticipazioni fornite ieri dal presidente della Commissione Lavoro della camera Marco Sartori - cercherà anche di trovare una soluzione anche per le casalinghe penalizzate dal divieto di integrazione al minimo per il coniuge che supera un certo livello di reddito, imposto dal Governo Ciampi. [r. e. s.]

Persone citate: Casi, Ciampi, Gianni Letta, Mastella