Vacanza in locanda per il re di Spagna

I baristi «Dobbiamo lavarle tutte?» Juan Carlos da ieri in Valle d'Aosta Vacanza in locanda per il re di Spagna Nel soggiorno di 4 giorni a Courmayeur si dedicherà alla caccia al camoscio COURMAYEUR DAL NOSTRO INVIATO Preceduto dall'esternazione molto garbata, senza calcare la mano, in difesa della solidità storica delle istituzioni monarchiche - ripresa ieri in esclusiva da «La Stampa» nonostante i clamorosi guai di immagine della famiglia reale inglese, Re Juan Carlos di Spagna è giunto in Val d'Aosta per un'improvvisa quattrogiorni di caccia al camoscio. Una visita privatissima quella del sovrano madrileno che anzi doveva restare segreta se l'indiscrezione filtrata domenica sera dal Palazzo della Zarzeula non l'avessa resa pubblica gettando nella costernazione gli abbottonatissimi funzionari dell'ambasciata spagnola di Roma. Tutti insomma trincerati dietro il «non ne sappiamo nada», inutile chiedere chiarimenti da bocche arcicucite, quando invece il jet reale con a bordo il re e cinque agenti di scorta già filava verso l'aeroporto torinese di Caselle dove è atterrato alle 17,20. Poi rapido trasferimento in un corteo di dieci macchine alla volta di Courmayeur, con destinazione finale l'albergo «Miravalle», a Planpincieux, nella Val Ferret. E' qui, nella locanda ad una stella di Aldo Belfrond, padre dell'azzurro di slalom gigante Matteo, il grande rivale nella specialità di Alberto Tomba, che Juan Carlos soggiornerà con il suo ristretto seguito. Lontano da occhi indiscreti tenuti a distanza da un rigoroso servizio d'ordine schierato a cintura attorno al rustico a due piani dai balconi gonfi di fiori ed in compagnia esclusiva del suo ospite, il conte Francesco Marone Cinzano. Per motivi di sicurezza il progetto originario di abitare nella villa del nobiluomo è stato accantonato in nome della privacy: più facile da sorvegliare l'albergo, piuttosto isolato e rigorosamente «off li- II re Juan Carlo mits» ad altri clienti, che la dimora dei patrizi piemontesi, più agevoli pure le sortite verso le pendici delle Grandes Jorasses individuate dai guardacaccia per le battute dei prossimi giorni. Sempre che i camosci si facciano vedere a tiro di schioppo. Ieri ne hanno avvistato uno abbastanza in basso, sotto la linea dei boschi, e gli esperti giurano che è un buon segno, che le carabine reali non spareranno a vuoto. Comunque per il re sportivo questo «blitz» italiano non rappresenta una novità. Lo scorso anno, alla fine di ottobre, il monarca era stato a Courmayeur, sempre ospite del cugino la cui famiglia è imparentata con l'Infanta Cristina, promettendo allora di tornare nell'Alta Vallèe. E forse il ricordo dei tre maestosi capi abbattuti lo ha spinto a ripetere l'esperienza. Allo- ra la visita passò quasi inosservata forse perché non preannunciata mentre adesso le sirene spiegate ed il cordone di protezione stesso in Val Ferret destano qualche stupore. Ordinaria amministrazione, sostengono le fonti ufficiali, precauzioni pertanto di routine che non fugano tuttavia certe apprensioni sull'incolumità dell'illustre ospite. Secca in ogni caso la smentita d'ufficio a possibili voci di attentati. Certo che il programma di massima messo a punto dai guardacaccia valdostani non intende correre sorprese. Verranno percorsi sentieri selezionati a tenuta stagna verso eventuali intrusi, nessuna capatina nel centro di Courmayeur. Ed anche la funivia del Monte Bianco, ancora in parte inagibile dopo il tragico incidente dell'estate, rischia di restare all'asciutto. Contava di trasportare la piccola corte spagnola almeno fino alla stazione intermedia del Pavillon ma pare non se ne farà nulla. Piero de Garzarolli II re Juan Carlos

Persone citate: Alberto Tomba, Aldo Belfrond, Francesco Marone Cinzano, Juan Carlo, Juan Carlos, Juan Carlos Di Spagna, Miravalle, Piero De Garzarolli Ii

Luoghi citati: Courmayeur, Roma, Spagna, Val D'aosta, Valle D'aosta