Un «colpo di fulmine» tra CI e il leader di An di Fabio Martini

Un «colpo di fulmine» tra CI e il leader di An Un «colpo di fulmine» tra CI e il leader di An GLI ORFANI DELLA DC GROMA IAN-FRANCO, Gianfranco....»: nella palestra del San Gabriele - il liceo dei rampolli pariolini - le ovazioni per Gianfranco Fini sono appena finite e il capo di An stringe tante mani. Anche quelle di un ragazzo più grande degli altri: Marco Bucarelli, qualche guaio con la giustizia e gran capo delle cooperative «cielline» di Roma negli anni d'oro di Vittorio Sbardella. Tra Fini e Bucarelli una stretta di mano fugace, ma non casuale. Chiuso in un'aula del liceo, in attesa di andare a pranzo con Fini, c'è un altro vecchio amico di Sbardella: don Giacomo Tantardini, detto er Tantarda, un prete ciellino con un debole per le cooperative. Dietro le quinte, già da qualche settimana, tra Fini e gli «or- fani» dello Squalo sta lievitando un feeling e l'assemblea organizzata ieri mattina al liceo San Gabriele (gestito, guarda caso, da preti di CI) è il primo assaggio pubblico. La prima «prova» di un rapporto che potrebbe diventare sempre più stretto tra Alleanza Nazionale e un movimento con una doppia anima: quella ecclesiale e quella «terrena» delle cooperative giovanili sopravvissute allo scioglimento del movimento popolare. «Le nostre cooperative sono vive più che mai...», dice Bucarelli. Certo, Fini ha una gran paura di restare «bruciato», l'ambiente «ciellino» è rimasto coinvolto nel crollo del clan andreottiano e infatti ieri il capo di An ha elegantemente rifiutato l'invito di Bucarelli nella palestra del San Gabriele: «Parliamo dieci minuti?». E Fini: «No, ho un po' di cose da fare...». Ma Fini al rapporto con CI ci tiene e a pranzo con Bucarelli e con don Tantardini (che più prudentemente aspettava dietro le quinte) è andato Maurizio Gasparri, il tessitore di parte missina dell'operazione An-Cl. Un pranzo frugale consumato dentro la scuola e durante il quale, racconta Gasparri, «abbiamo ipotizzato di creare grandi liste per le elezioni universitarie nel 1995, liste che vedano uniti i giovani del Polo e giovani cattolici». Ma c'è di più: prima o poi potrebbe esserci un incontro tra Fini e don Giussani, il fondatore di CI: «Non lo escludo - dice Gasparri ma bisogna andare per gradi e in ogni caso non bisogna sottovalutare già da oggi l'importanza del rapporto che si è creato tra noi e CI. Se fossi il professor Buttigliene mi preoccuperei un po'. Non era lui il filosofo di CI?». Ma oltre ai suoi ex pupilli, Buttigliene rischia di «perdere» anche molti quadri rimasti nel Ppi e ormai in fuga verso Alleanza Nazionale. E anche in questo caso la sirena di Fini seduce il mondo andreottiano. «Da qualche giorno sento dire che mezzo gruppo democristiano alla Regione Lazio vorrebbe venire con noi - racconta Domenico Gramazio, deputato romano di An - e tra questi c'è anche Luca Danese, il nipote di Andreotti. Lui ha già provato ad entrare in Forza Italia e gli hanno detto di no...». E potrebbe farcela con An? «Mi sembra molto, molto difficile - dice Gramazio, uno dei beniamini del popolo missino romano - ma gli ex democristiani lo sappiano sin da ora: faremo un check up molto accurato...». Ma quel che sta a cuore a Fini è il rapporto con CI, un movimento ecclesiale che ha ormai superato la stagione dell'«eresia», dei rapporti tesi con la gerarchia. E infatti ieri, davanti ai ragazzi del San Gabriele, il capo di An ha sfoggiato il volto moderato. Sulla questione razzista, Fini tra le ovazioni dei ragazzi ha detto: «Saremo sempre inflessibili nel condannare il razzismo e la xenofobia di qualche imbecille con i capelli rasati. Chi pensa queste cose non è di destra e parlare di superiorità della razza, lasciatemelo dire, è una coglionata!». Fini ha smentito che ci sarà una contromanifestazione dei partiti di governo al corteo dei sindacati del 19 novembre: «Non si fanno manifestazioni per rispondere ai sindacati. E comunque mai la faremmo nello stesso giorno». Unica puntura di spillo per Scalfaro: «Sulla questione morale credo non abbia voluto polemizzare, ma lui è sempre immaginifico...». Fabio Martini Il leader di An Gianfranco Fini ha parlato ieri a 300 studenti di un liceo privato romano

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