E dopo i rifiuti sbocciò Forza Italia
E dopo i rifiuti sbocciò Forza Italia E dopo i rifiuti sbocciò Forza Italia Video Azzurro, la sinistra grida allo scandalo PROPAGANDA NEL MIRINO F ROMA ORZA Italia non può fare politica a colpi di spot. O, almeno, non può fare politica con spot che non rispettano quelle regole della pubblicità valide per tutte le altre aziende». E' scontro duro tra l'Adusbef (Associazione difesa consumatori-utenti) e gli «Azzurri» per uno spot Tv trasmesso sabato sulle reti Fininvest, che presenta prima una «grigia Italia» potenzialmente comandata dalle sinistre e poi un più gioioso Paese governato da Berlusconi ed alleati. La polemica coinvolge anche Verdi e progressisti, con minacciano di querele e campagna di raccolte firme; mentre gli stessi big della pubblicità bocciano i «creativi» che hanno prodotto il contestato messaggio video. Uno spot in tre tempi. Atto primo, in bianco e nero: immagini di degradazione urbana e sociale, panni stesi alle finestre, una discarica. Poi, la voce in sottofondo: «Se il 27 marzo avessero vinto le sinistre, l'Italia avrebbe avuto un futuro senza benessere e senza libertà». Atto secondo, a colori: dai detriti e dai rifiuti sboccia una rosa che si trasforma nella bandiera di Forza Italia. E la voce recita: «...ma l'Italia ha scelto di essere libera, onesta e prosperosa». Atto terzo: italiani a braccetto, che si divertono, che lavorano; con la stessa voce che proclama: «Forza Italia ha fatto rinascere la fiducia, dando l'avvio ad un nuovo miracolo italiano». «E' pubblicità ingannevole e mistificatoria; non rappresenta la realtà dei fatti, ma carica di significati negativi e denigratori una parte della società italiana», tuona l'Afusbef, che sollecita l'intervento del Garante per l'antitrust, del Garante per l'editoria e dell'Istituto per l'autodisciplina pubblicitaria. La bocciatura si fonda essenzialmente su un aspetto: in tutta Europa è vietata la pubblicità «comparativa». Un aspetto su cui concordano anche politici ed esperti di marketing. «Che direbbe Berlusconi su la Rinascente si facesse pubblicità descrivendo la Standa come un inferno?», si chiede il deputato Verde Alfonso Pecoraro Scanio, annunciando querela contro Forza Italia e invitando i parlamentari progressisti ad associarsi all'iniziativa. «Anche un partito politico si può vendere come un qualsiasi altro prodot- to - incalza Aldo Biasi, creativo della "Sanna e Biasi" - ma lo spot in questione non sembra fatto bene, pare ideato da non pubblicitari; è basato solo su ipotesi e contravviene alle regole perché denigra la concorrenza». Lorenzo Perrone, della «Young & Rubicam» trova lo spot «deprimente»: «Se dovessi dargli un voto, da uno a dieci, il mio sarebbe due. Un professionista non si presta a giochi del genere; non può venire meno a certi principi di etica». Pollice verso anche da Anna Maria Testa, della «Bozell Tpr»: «E' un chiaro esempio di pubblicità comparativa, che in Italia come in tutta la Cee è proibita». Non ha dubbi, invece, Gianni Pilo, deputato di Forza Italia e mago dei sondaggi di Silvio Berlusconi: «Anziché lamentarsi della bruttezza o bellezza dello spot - sostiene - vorrei ricordare ai nostri critici che si tratta di un messaggio contenuto in spazi offerti dalla Finin¬ vest a condizioni uguali per tutti. Forza Italia ha deciso di acquistare due pacchetti, ciascuno al costo di 300 milioni. Mi pare che nessun altro ne abbia voluto usufruire». Poi, parla in libertà: «Siamo arrivati al punto che le sinistre vorrebbero dettarci anche la nostra comunicazione propagandistica. Se non possiamo nemmeno dire quello che pensiamo noi nel modo che riteniamo più opportuno, siamo di fronte a segnali di autoritarismo maniacale nemmeno troppo nascosti...». Ma a sinistra non ci si dà per vinti. E, da Parigi, Carlo Ripa di Meana, portavoce dei Verdi, replica sostenendo: «Uno spot così merita un'unica risposta: una bella risata». Ma annuncia la sua firma sotto la querela e ironizza su quella rosa che spunta dalla discarica: «E' il massimo, con un governo così attento all'ambiente. Che la offrono al ministro Matteoli, visto che ha appena varato un provvedimento sulle materie secondarie che farà moltiplicare le discariche in tutta Italia!». Mario Tortello «Pubblicità politica scorretta sulle reti della Fininvest» I presidente Fininvest Fedele Confalonieri A destra: uno degli spot di Forza Italia
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