Il Pontefice: «Pregate per me»

Giovanni Paolo II, nel 16° anniversario della sua elezione, proclama 5 beati Giovanni Paolo II, nel 16° anniversario della sua elezione, proclama 5 beati Il Pontefice: «Pregate per me» «Voglio servire i miei fratelli» CITTA' DEL VATICANO. «Pregate per me!». Con questa richiesta, rivolta alla folla di piazza San Pietro, Giovanni Paolo II ha suggellato il suo sedicesimo anniversario di pontificato. Una richiesta carica di significati particolari, visto che la ripresa del Pontefice dopo l'operazione non è ancora completa, anche se le sue condizioni appaiono decisamente migliorate. «Confido che anche per me - ha detto il Pontefice - come agli inizi per l'apostolo Pietro, salga a Dio dalla Chiesa un'incessante preghiera, affinché mi sia concesso di servire i miei fratelli confermandoli nella fede. E per questa preghiera, di cui sono certo, perché ne ho tanti segni, ringrazio tutti i presenti e tutti i miei fratelli e sorelle del mondo universo». Era una domenica di beatificazione, quella di ieri in piazza San Pietro. Papa Wojtyla ha elevato agli onori degli altari tre suore e due religiosi, la cui vita è stata caratterizzata dallo «spirito di servizio». Madre Giuseppina Vannini era l'unica italiana; inoltre sono stati proclamati beati il francese Nicola Roland, fondatore delle «Suore del Bambin Gesù»; il gesuita cileno Alberto Urtado Cruchaga, strenuo difensore dei diritti dei poveri, fondatore fra l'altro dell'associazione sindacale cilena; e due suore spagnole, madre Maria Rafols e madre Petra di San Giuseppe Perez Florido. In piazza San Pietro c'erano ol- tre quarantamila persone. Nutrita la rappresentanza cilena, erano circa diecimila, guidati dal presidente della Repubblica Eduardo Frei. La delegazione italiana aveva alla sua testa la presidente della Camera, Irene Pivetti, che dopo la cerimonia, come è tradizione in queste occasioni, ha salutato Giovanni Paolo II all'interno della basilica di San Pietro. Giovanni Paolo II, in casula verde, ha concelebrato insieme a sessantanove vescovi, arcivescovi e cardinali, in una scenografia spettacolare. Sventolio di bandiere vaticane e nazionali quando sulla facciata della basilica sono scese le immagini in tela dei cinque nuovi beati. La cerimonia ha coinciso con l'anniversario dell'elezione di Giovanni Paolo II al soglio di Pietro. Il cardinale decano, l'africano Bernardin Gantin, gli ha fatto gli auguri di rito, che però sono apparsi meno rituali del solito. «Noi chiediamo al Signore - ha detto il porporato nero - di sostenervi e di darvi la pienezza di forze fisiche e spirituali che fanno di voi uno dei più instancabili tra i successori di Pietro». Gli ha risposto papa Wojtyla: «Salga a Dio un'incessante preghiera perché mi sia dato di servire la Chiesa». Ha poi ringraziato tutti quelli che pregano per lui, di cui avverte «i segni spirituali», e in particolare i malati: «Mi raccomando alla vostra preghiera, voi siete deboli, ma siete la forza di tutti noi». Il Pontefice appariva in buona forma. Di malati si è occupala in modo eroico, e con l'aperto sfavore della Chiesa, la suora italiana beatificata ieri. Giuseppina Vannini, fondatrice della congregazione femminile delle Camillianc, che oggi conta oltre 850 sorelle in 13 Paesi. Sono quelle suore (e quei sacerdoti) che portano una grande croce color rosso sulla veste. Il problema sanità era terribile anche e probabilmente di più nel secolo scorso di quanto non lo sia oggi. Tanto terribile era la situazione che un sacerdote camilliano, padre Luigi Tezza, pensa di fondare un «lato» femminile dell'ordina, per alleviare le sofferenze dei pazienti. Lo Stato pontificio non era diverso dagli altri, tanto che il segretario di Stato aveva redatto un progetto di ri¬ forma per sanare gli abusi: negligenze dei medici, visite affrettate, impegni extraospedalieri dei sanitari, nomine ottenute con raccomandazioni, irregolarità e abusi amministrativi. Ma il Papa dell'epoca, Leone XIII, per ben due volte nega il necessario «expedil.» alla nascita dell'ordine femminile, creando «la massima tribolazione» nelle suore. L'approvazione venne concessa il 17 giugno 1931, vent'anni dopo la morte di Giuseppina Vannini, e nove anni dopo la scomparsa di padre Tezza. Ieri, grazie a un miracolo straordinario (scomparsa di un melanoma cerebrale nel giro di poche ore) madre Vannini è entrata nel novero dei beati. Marco Tosarti Giovanni Paolo II mentre dà l'eucaristia al Presidente cileno Eduardo Frei

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