La spavalderia di Mia Martini e l'indimenticabile Papa Coraggio di Gian Enrico Rusconi

N , AL GIORNALE La spavalderia di Mia Martini e l'indimenticabile Papa Coraggio Borrelli-Beriusconi i prò e i contro Sul caso Borrelli-Beriusconi abbiamo ricevuto ancora moltissime lettere. Tante esprimono solidarietà ai giudici, come quelle di Renato Copella, Aldo Novellini, Tomaso Scavino (seguito da 35 firme), Angela Tonella, Lidia Viglino, Antonino Russo, Silvio Montalto, Giuseppe Gennari, Francesca Graziato (seguita da 52 firme), Leo Gareb, Italo Peretti (seguito da 4 firme), Francesco Albergoni (seguito da 67 firme), Paola Bonfante (seguita da 12 firme). Altre invitano alla moderazione (Mario Guglielminetti e Vincenzo Stancarone). Pier Giorgio Riva, Pietro Cozzi e Giuseppe Felisio sono invece favorevoli al governo. «Uomini», ritornello di BillyJoel In merito all'intervista della signora Mia Martini (La Stampa, 8 ottobre) sottolineo un passaggio: «I giornalisti si sono dovuti inventare un Premio della critica pur di valorizzare una mia canzone, (Gli uomini))). Se detti giornalisti fossero stati più attenti, anziché premiare, avrebbero squalificato la spavalda cantante per aver volgarmente plagiato il ritornello della canzone Honesty di Buly Joel. Si vergogni signora Martini! Strano che la Siae non le faccia pagare i diritti d'autore. Christian Rossi, Venezia Wojtyla sembra solo ma è forte e vincerà Siamo tutti molto addolorati per la mancata visita del Pontefice a Sarajevo e per la sofferenza morale che il Santo Padre ha provato, che si aggiunge a tutti i patimenti fisici che questo mdimenticabile Papa Coraggio sta sopportando per amore degli uomini. La speranza, anzi la certezza che la sua missione di pace si compia presto è grande in tutto il mondo, anche se forse a nulla servirà poiché neppure la Madonna di Medjugorie, che laggiù I addirittura appare, non riesce a far ragionare i suoi figli. Ma questo uomo, che sembra solo, ma è forte della protezione celeste e dell'appoggio di tutti noi, vincerà. Vorrei però far notare che la fallita missione nei Balcani, che giornali e tv forse hanno inteso come qualcosa di assolutamente straordinario, a ben vedere è per così dire «dovuta» dal Papa, come egli stesso ha lasciato capire. Infatti a chi, se non a lui, spetta questo alto compito? D'altra parte anche in altri casi vediamo persone la cui attività le obbliga a rischiare la vita: molti pompieri finiscono ustionati o morti, così come la guida alpina può sacrificarsi per il proprio cliente e il giovane appuntato dei carabinieri, sventando una rapina, ci rimette una gamba. E nessuno parla mai di loro perché, in fondo, fanno «solo» il loro lavoro. Pietro Saba-Cresta Rivalta Scrivia (Al) «Federbanca, impegno alla trasparenza» Rispondo alla lettera del dott. Carlo A. Russo Frattasi dell'8 ottobre, sul costo di un nostro finanziamento. Ogni rata di rimborso è composta da una quota capitale (nel caso specifico calcolata al 6,30% semestrale come da tabella di rimborso allegato all'atto) e da una quota interessi calcolata sul debito residuo al tasso vigente tempo per tempo secondo i parametri contrattuali (tasso variabile semestrale) e non sul capitale già restituito, come erroneamente interpretato dal dott. Russo Frattasi. La tecnica di calcolo della rata, comunemente seguita dal sistema bancario italiano, prevede una quota di rimborso capitale di tipo crescente e una quota di interesse inizialmente rilevante e successivamente decrescente in quanto calcolata sul debito residuo dopo ogni scadenza rata. Il tasso di interesse che verrà applicato per la rata scadente al 1° gennaio 1995, sarà pari al 5% semestrale. Circa l'eventuale rimborso anticipato, la Banca ha più volte fornito al dottor Russo Frattasi gli elementi per effettuare la propria scelta, in modo rispettoso e privo di qualsiasi arroganza o insofferenza, sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti. Al momento della stipulazione del contratto di mutuo, il cliente sottoscrive, in presenza del funzionario della Banca e del notaio di propria scelta, tutte le condizioni e pattuizioni riportate nel contratto e nel capitolato allegato, di cui inviamo copia per consentirle la verifica della loro chiarezza e perfetta leggibilità. All'art. 7 - Rimborsi anticipati del mutuo - pag. 3, del suddetto capitolato sono indicate le modalità da seguire per addivenire all'estinzione del mutuo sia totale che parziale, come nel caso in oggetto: «Ogni restituzione parziale avrà per effetto di diminuire la quota di ammortamento capitale delle rate successive, fermo restando il numero di esse originariamente pattuito» : ciò in quanto la Banca non può gestire per motivi organizzativi e di provvista obbligazionaria piani di ammortamento adattati alle singole realtà di ciascun mutuatario. Prescindendo dall'aspetto contrattuale, Federbanca è comunque impegnata in un'azione di massima trasparenza nei confronti della clientela e ritiene di aver fornito anche in questo caso al cliente direttamente, in più occasioni, tutti i necessari chiarimenti. Natale Monzeglio, Torino Direttore Generale Federbanca «Nolte non sarà leader della destra radicale» In qualità di insegnante di Storia del liceo Massimo d'Azeglio, chiamato in causa più volte dal vostro giornale come «storico revisionista» e traduttore-curatore delle opere di Ernst Nolte, mi sento in dovere di intervenire sull'articolo di Gian Enrico Rusconi di mercoledì 12 ottobre 1994, «Il "fenomeno" Nolte? Tutta colpa dei massmedia». Rusconi sembra ossessionato dal fantasma di Nolte che non riesce ad esorcizzare e teme possa diventare il leader ideologico di una destra radicale che organizzi politicamente i neonazisti o comunque tutti i gruppi dell'estrema destra, come peraltro ha già sostenuto l'Unità del 7 ottobre: «E' il grande alleato della nuova destra radicale», e come si rileva dall'articolo di Emanuele Novazio da Bonn. La colpa della notorietà di Nolte sarebbe anche qui, come nel caso del potere di Berlusconi, la telecrazia, in qusto caso l'influenza dei massmedia. Come se i mass-media fossero filo-noltiani e non invece, insieme a tutto l'establishment universitario, schierati nella maggior parte dei casi contro Nolte. Ma non è questa la questione importante che a mio avviso impedisce a Rusconi di comprendere il vero motivo della notorietà di Nolte. Lungi dal creare confusione Nolte ha intuito esattamente lo svolgersi degli avvenimenti dopo la caduta del muro di Berlino ed è stato oggetto per questo di una lunga intervista dello Spiegel, come del resto di tanti altri giornali italiani di ogni tendenza politica. E' stato inoltre protagonista di cinque ore di lezione sulla storia contemporanea all'Università di Roma organizzate dal Consiglio Nazionale delle Ricerche alla presenza di una folta platea di studenti liceali e universitari e di professori ed insegnanti. Ma a Roma erano presenti soprattutto esponenti importanti della cultura e della politica russa tra i quali il generale Volkogonov, i professori Sergei Khoruzhij, Nikolai Kotrelev e altri, mentre il convegno si è concluso con un ricevimento all'ambasciata russa. I titoli del convegno erano «L'interpretazione epocale della storia del XX secolo» ma anche «Sofia: Idea russa, Idea d'Europa». Ora nello stesso numero della Stampa vi è un articolo molto preoccupato di Giulietto Chiesa che parla della Russia come della nuova grande Weimar a causa della terribile e galoppante inflazione «senza che l'Europa si accorga della sua smisurata ombra». Rusconi, come del resto tutto l'establishment culturale da Cacciari a Montanelli che non sono intervenuti a Roma, continua a sottovalutare l'importanza decisiva che il rapporto con la Russia ha sempre avuto e ha per la Germania, negli Anni Venti e Trenta come in questo momento storico. La sinistra non solo italiana, ma anche europea, dimostra così di non riuscire ancora a liberarsi del pregiudizio cosmopolita e materialista volgare, che vede nell'idea di nazione una mera sovrastruttura dei rapporti di produzione. Francesco Coppellotti, Torino Il prof. Coppellotti si ferma al titolo del mio articolo su Nolte, aggiungendovi divagazioni arbitrarie. Non dice una sola parola nel merito della mia critica al concetto noltiano di «guerra civile europea», per quanto suggestivo esso sia. A me interessa la sostanza scientifica dello storico Nolte, non la sua presunta collocazione politico-massmediale. Non credo che Nolte possa diventare un leader ideologico della destra radicale: sono proprio i giornali che lo vorrebbero. Gian Enrico Rusconi