TRA STORACE E SOCRATE BILLIA E' L'ALIBI di Stefano Bartezzaghi

LA POSTA IN GIOCO LA POSTA IN GIOCO TRA STORACE E SOCRATE BILLIA Ei L'ALIBI i bini è fondato sui dialoghi: «TORMENTI. Ripenso / o rifondo»? Sembra un monologo, ma è uno scambio di idee fra i ministri Tremonti, Speroni e D'Onofrio. Un po' difficile da riportare, ma spero che un'idea ve la siate fatta. Da questi dialoghi si ricavano alcuni anagrammi buoni per un «Who's who» della politica spettacolo. TATARELLA: Allertata (anche «tarellata») POLI BORTONE: Bretonopoli (dadaismo agricolo) SCOGNAMIGLIO: siglognomica STORACE: Socrate MATTEOLI: mai letto BILLIA: l'abbi BIONDI - MARO NI: bidoni romani SPERONI - CARDINI: serponi rancidi l'ufficio dei suffissi. Patrizia Barbini è un'insegnante, e quando ha incominciato a spiegare i suffissi, il suo allievo Saverio è intervenuto dicendo «Io proseguito con Carlo Porta a Prato, Corrado Costa ad Ascot, Emile Cioran a Norcia, Theodor Adomo sul Rodano, Gianni Brera sul monte Arber, A. Martino a Taormina (insieme a Rota e Mina), Catone a Cetona, Walter Veltroni a V. Literno, Stendhal alle Shetland, Nathaniel Hawthorne 'n Heathrow. Anche qui si può proseguire: Caligari e Cariglia sono assieme, a Cagliari. Di Russia e di Siena, Caterina finirà a Recanati anche perché Leopardi è in qualche città lombarda {Lodi pare). A Roma c'è Omar da sempre, assieme a Gian Giacomo Mora. Ubiquità: è stato avvistato tale Piras a Ispra (Va), Sapri (Sa), nonché a Paris (Francia). A Sapri non c'è la Spigolatrice (ha scelto Parigi) e neppure Pisacane, che è emigrato a Piacensa (dove ha imparato il dialetto padano). dialoghi. Un altro gioco anagrammatico di Patrizia Bar¬ che mattone ha significato uguale a grosso libro e che struttura (se si pensa a quanti grossi libri siano stati scritti su questo concetto) ha significato almeno equivalente a insieme di scaffali. ERE E ARE. Gianni Mura, sulla Repubblica del 2 ottobre, gioca su tagli e dismissioni attualmente in corso: «Volere è potare», conclude. Benissimo, ma il suffisso non è un'opinione. Se c'è già «volere è volare», ci sarà anche «potere è potare», e «volare è potare» (tagli all'Alitalia), Volare (David Copperfield) e Potare (Inps) sono le Are sacrificali della nostra Era. Volere e Potere sono quelle di tutte le Ere. Non scordiamo nulla? Sì: le Ire. Scrivete a: Stefano Bartezzaghi, «La posta in gioco», La Stampa Tuttolibri, via Marenco 32, 10126 Torino. le trecce morbide...» (il nonsense qui è presente anche nel verso di partenza). «Punsosa nel folfatto» è un anagramma di «sull'affannoso petto». Ogni altro verso è un anagramma del verso corrispondente del coro manzoniano. «In Monza» è un anagramma di «Manzoni». Potremmo seguire l'esempio. Ei, ufi Mi secco, m'imbelic lo strapisolo (dormita letto, materassi, gomme, peli). Prostrato da Niobi, seccato, intra-assopito... All'arsura, attenzioni Nel seguire metrica e prosodia, Patrizia Barbini è brava e io no. paesi e NOMI. Ma anche se ci siamo «imbeliati lo strapisolo», svegliamoci. Torniamo a Monza. Si chiede Patrizia Barbini: «Se Alessandro Manzoni va in Monza, Alberto Arbasino dove andrà? Sino a Bra?». Siamo alla geografia letteraria (e no), e il censimento di questa lettrice è ci sono stato». «Sei stato dove?», «Ci sono stato, a Firenze c'è il Palazzo dei Suffissi, e mio padre mi ci ha portato». Era la Galleria degli Uffizi. Come minimo, occorreva prendere una grammatica italiana e andare a vedere cosa dice dei suffissi. Io ne ho una con uno schemino che chiarisce insieme di scaffali ha significato uguale a scaffalatura; insieme di strutto ha significato diverso da struttura. Grosso libro ha significato uguale a librone, grosso matto ha significato diverso da mattone. Già, ma Saverio noterebbe Stefano Bartezzaghi