E dal Brasile un Piccolo principe

E dal Brasile un Piccolo principe E dal Brasile un Piccolo principe che sfugga alle etichette consolidate del folklore. Hanno affrontato la trasferta tedesca un centinaio di editori, provenienti nella stragrande maggioranza da Sao Paulo e Rio de Janeiro. Tra i marchi più famosi la commerciale Cia Melhoramentos e quella di qualità Compagnia das Etras. Il più invidiato è l'Editora Rocco che si è trovato tra le mani l'esplosivo successo di Paulo Coelho: lo scrittore 47enne di Rio de Janeiro col suo romanzo. L'alchimista, ha venduto qualche milione di copie, e raggiunto oltre ottanta ristampe. Se ne parla come di un Piccolo principe brasiliano e lo potremo leggere presto da Bompiani. L'editore, il signor Rocco, è un entusiasta letterato che ha comprato Bufalino appena se l'è sentito raccontare da un agente italiano, e tiene in catalogo Tabucchi, Fuentes, Grisham, Ludlum. L'editore Record, nato nel '42 con libri giuridici, pubblica 300 ti¬ toli l'anno, riviste di fumetti, e offre un bilancio intorno ai venti milioni di dollari. Attraverso vari imprint pubblica bestseller americani, Amado (rilevato nel '74 quando il primitivo editore ha fatto bancarotta), Umberto Eco. Poi spazia dai libri new age, esoterici, voodoo, ai manuali per computer, alle collane femministe (dirette da Rosa Dos Tempos), alla letteratura rosa delle amatissime Krantz e Steel. E' orgoglioso di essere l'unico ad aver portato in Sudamerica le macchine tipografiche Cameron che stampano il libro con una singola operazione «infili la carta da una parte e ti esce il volume dall'altra». Sergio Machado, l'attuale presidente, figlio del fondatore, vede rosa nel futuro editoriale grazie al nuovo programma economico. «Negli ultimi due mesi le vendite sono raddoppiate». I peggiori nemici da combattere sono le copie pirata e un analfabetismo ancora diffuso (il 30% non sa leggere). In Brasile il numero delle librerie è ancora basso: un migliaio, e duetremila punti vendita in edicole, cartolerie, supermercati. La maggior catena di librerie (72) appartiene a Siciliano, un immigrato italiano che possiede anche una casa editrice. Le altre catene hanno in media 15-20 librerie. Che legge in Brasile? «Una piccola élite - dice Machado - meno dell'un per cento della popolazione. Il 99% non ha l'abitudine di comprare libri». E' caro un libro in Brasile? «Sì, molto. Il nostro nuovo impegno è quello di rendere il libro una merce più accessibile. Con la stabilizzazione economica abbiamo già imposto un taglio del 30% sul prezzo di copertina in dollari. Ma non è ancora sufficiente». Finora gli editori brasiliani hanno campato sui propri autori sacri. I cavalli di razza della Record sono Graduano Amos, De Andrade, Dal- ton Trevisan, il migliore scrittore di racconti, malinconico esploratore di povera gente e avventure erotiche. «Ma dobbiamo imparare a scoprire nuovi autori. Ai tempi dell'inflazione nessuno voleva investire negli scrittori, voleva vivere di rendita». Ciò che invece non manca agli editori brasiliani è la carta, nell'immensa cartiera naturale costituita dall'Amazzonia. I libri fotografici sulla foresta, sugli indios, sono molto belli e raffinati. Ma pochi piangono al pensiero che riempiendo gli scaffali si impoverisce il «polmone verde». Davanti al padiglione della Buchmesse alcuni attivisti di Greenpeace volantinavano per protestare contro l'ospitalità concessa al Brasile, maggiore imputato negli scempi ecologici in Amazzonia. Ma un piccolo editore ha rifiutato furente il ciclostilato che gli veniva teso: «shit!», ha detto sprezzante. [b. v.l * Le città d'arte. Un viaggio sorprendente tra i musei e le gallerie di Zurigo per conoscere e acquistare * La rivoluzione dei Baklcer. Una nuova arte per il corpo. Protagonista il design: gioielli in acciaio e alluminio accessibili a tutti NEL NUMERO PI OTTOBRE un dossier speciale, 16 pagine in più, su arte e mercato. In edicola

Luoghi citati: Brasile, Rio De Janeiro, Sudamerica, Zurigo