Pugnali islamici contro Mahfouz di E. St.
Colpito per strada al collo, secondo gli ultra le sue opere sono «blasfeme» Colpito per strada al collo, secondo gli ultra le sue opere sono «blasfeme» Pugnali islamici contro Mahfouz Agguato al Cairo, lo scrittore (83 anni) è grave IL CAIRO. Lo scrittore egiziano Naghib Mahfouz, premio Nobel 1988 per la letteratura, è stato ferito ieri davanti alla sua abitazione da due pugnalate al collo infertegli da uno sconosciuto che è riuscito a dileguarsi. Alcune opere dello scrittore erano state messe all'indice in Egitto dalle autorità musulmane perché giudicate «irriverenti verso la religione». Contraddittorie le notizie sulle sue condizioni, ma tre ore dopo l'attentato Naghib Mahfouz si trovava ancora in sala operatoria dove ha subito una lunga operazione per bloccare un'emorragia. I medici del vicino ospedale della polizia di Aguza, quartiere occidentale del Cairo, dove è arrivato dopo essere stato soccorso da alcuni passanti, avevano in un primo tempo definito «soddisfacenti» le sue condizioni; in seguito però hanno rifiutato di fornire indicazioni precise sul suo stato: non va dimenticata l'anziana età dello scrittore, che ha 83 anni; inoltre la sua salute era già stata minata da numerose malattie, in particolare il diabete. Mahfuz, che in passato aveva ricevuto minacce di morte da parte di integralisti islamici, ma non godeva di alcuna particolare misura di protezione, era appena uscito di casa e stava salendo sull'auto del quotidiano «Al Ahram» - sul quale tiene una rubrica settimanale - quando è stato avvicinato da una Mercedes da cui è sceso un uomo. Abituato ad essere avvicinato da sconosciuti ammiratori, Mahfuz ha pensato che volesse salutarlo e chiedergli un autografo, ma l'uomo ha repentinamente estratto, pugnalandolo al collo, un coltello che ha lasciato cadere prima di fuggire. Sulla paternità dell'attentato, il ministero degli Interni si è rifiutato per ora di legarlo agli integralisti musulmani, ma negli ambienti intellettuali non si hanno molti dubbi. Lo scrittore era nel mirino degli estremisti musulmani, gli stessi che nel giugno 1992 uccisero un altro scrittore laico, Farag Foda. Già dall'89 erano state sollecitate misure di protezione per l'anziano premio Nobel. «E' un apostata come Salman Rushdie», aveva detto di lui Omar Abdel Rahman, il predicatore cieco implicato nella strage del World Trade Center a New York e considerato il padre spirituale dell'organizzazione integralista clandestina «Jamaa islamiya», che ha firmato in Egitto quasi tutti gli attentati contro i turisti. «Chiunque dica male dell'Islam è un apostata e il parere dell'Islam è che debba essere ucciso a meno che non si penta», dichiarò Rahman. Gli inquirenti non hanno elementi per stabilire se si sia trattato di un'aggressione riconducibile alla campagna terroristica degli integralisti islamici, o dell'azione di un individuo che ha agito per motivi personali. Mahfouz è titolare di una rubrica sul settimanale Al Ahram, e si è sempre schierato contro ogni estremismo religioso. Lo scrittore stava dirigendosi al Casinò Qasr El Nil per la riunione settimanale con altri intellettuali. L'aggressore è fuggito poi a bordo della Mercedes bianca; la polizia ha isolato la zona, ma ogni ricerca è risultata inutile. [e. st.]
Persone citate: Farag Foda, Mahfouz, Mahfuz, Naghib Mahfouz, Omar Abdel Rahman, Salman Rushdie
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