Se il lupo è cattivo non suono
«Beato Eltsin lui in Russia può decidere» Violoncellista censura fiaba in musica di Prokofiev: è diseducativa Se il lupo è cattivo non suono L EI si chiama Anne ConradAntoville. E' la prima violoncellista dell'Eureka, l'orchestra sinfonica della California. Qualche giorno addietro le chiedono di registrare «Pierino e il lupo» di Prokofiev. Anne ConradAntoville si rifiuta. Giudica la fiaba «non corretta», insegna ai bambini a non amare il grande protagonista delle fiabe. Posa il violoncello e incrocia le braccia. E' l'America del «politically correct» dove uno sguardo o una carezza ti può seppellire sotto un nugolo d'avvocati. D'accordo. Ma se quella terribile formuletta verrà applicata, dopo la bizza di Anne Conrad-Antoville, alla letteratura e alle arti in genere cosa potrà accadere? Un revisionismo senza fine, una cancellazione della memoria artistica, un diluvio universale. Un domani Lavia-Guerritore si rifiuteranno di seguire il copione scespiriano di «Romeo e Giulietta», vorranno aggiungere un finale da «vissero felici e contenti». Gassman, reinterpretando l'«0tello», si rifiuterà di uccidere Desdemona, colto da improvvisa crisi di correttezza. A scuola, aizzati dalle maestre, ex femministe un po' ingrigite, i bambini vorranno che il lupo di Cappuccetto Rosso non venga ucciso dal cacciatore. I loro genitori protesteranno con la casa editrice Adelphi per come Achab tratta Moby Dick. I guardiani di Pompei rifiuteranno, per correttezza, di far vedere i graffiti alle signore. Le cassiere dei cinema non staccheranno i biglietti all'ultimo film di Moana Pozzi. Con quella formuletta l'idiozia è a portata di mano. Una bomba all'idrogeno. Ogni cretino può intrufolarsi nell'opera di chiunque e decidere della sua «moralità», decidere su qualcosa che ha un altro orizzonte, un altro linguaggio di quello correntemente e «correttamente» in uso. E' un passo e anche «Guernica» di Picasso potrebbe cadere sotto la moralistica definizione. Salvarsi dai cretini, ce lo ricordano continuamente Frutterò e Lucentini, è qualcosa che, nella pratica quotidiana, si fa sempre più difficile. E' una foresta, nella quale, ne siamo certi, anche il lupo non può che starci male e immalinconirsi. Il lupo è fiero di essere lupo. Questo non ha capito Anne Conrad-Antoville. Lei, con un violoncello qualsiasi vorrebbe privarlo del suo destino, della sua storia, della sua tragica fierezza. Vorrebbe togliergli il suo ruolo principale nel regno della paura e del dolore. Vorrebbe che i bambini non avessero più paura di lui. Che lo considerassero un animale qualsiasi. Povera signora Anne con quel cognome così, pensi a Kurt senza giungla, senza follia. NicoOrengo
Persone citate: Anne Conrad-antoville, Gassman, Guerritore, Lavia, Lucentini, Moana Pozzi, Picasso, Prokofiev
Luoghi citati: America, California, Pompei
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