Hamas tiene due Nobel in ostaggio

Hamas tiene due Nobel in ostaggio In tv un video-choc con il sequestrato: per pietà, non lasciate che mi uccidano. Bloccati i negoziati di pace Hamas tiene due Nobel in ostaggio Rabin aArafat: il soldato rapito è a Gaza, devi liberarlo GUERRA NEI TERRITORI ITEL AVIV SRAELE non ha dubbi: Nachshon Wachsman - il soldato rapito domenica presso Tel Aviv da un commando islamico di Hamas - è vivo e tenuto prigioniero a Gaza. Ma la sua esistenza è appesa a un filo: mentre la scadenza dell'ultimatum si avvicina (domani alle ore 21), Israele e Olp non sono ancora riusciti a coordinare le ricerche e hanno sospeso i negoziati del Cairo. In una situazione disperatamente statica, mentre i nervi si fanno sempre più tesi, i rapitori hanno ricordato che se non saranno rilasciati 160 fondamentalisti - fra cui due autorevoli esponenti islamici, il paraplegico sceicco Ahmed Yassin e Sallah Shchadch - «Wachsman farà la fino di Nissim Toledano», il sergente israeliano rapito e ucciso da Hamas nel dicembre 1992. Ma nella nottata sia Yassin sia Shchadch hanno fatto appello dal carcere ai rapitori perchè risparmino la vita di Wachsman: la loro eccezionale apparizione alla televisione israeliana è giudicata come il tassello di un negoziato segreto che forse è stato imbastito dietro le quinte. In un drammatico succedersi di eventi, nella serata di ieri il premier Yitzhak Rabin e il ministro degli esteri Shimon Pnres sono scomparsi per alcune ore: si è poi appreso che erano impegnati ad Amman in colloqui con re Hussein centrati sul futuro accordo di pace. Evidentemente non ritenevano di dover prendere decisioni urgenti in merito al rapimento. Fini manipolatori dei massmedia, ieri i rapitori hanno rilasciato una video-cassetta (la seconda in due giorni) in cui Wachsman - legato a un sedia, con gli occhi sbarrati e la bocca semiaperta - chiede al premier Yitzhak Rabin di accogliere le richieste di Hamas per poter tornare sano e salvo a casa. Dietro di lui un palestinese col volto coperto brandisce il suo fucile e la sua carta d'identità. In serata, un portavoce dei rapitori è apparso ancora alla televisione commerciale per ribadire che il soldato «è fuori dalla portata dei servizi di sicurezza israeliani» e che Hamas respinge l'appello di Arafat a risparmiargli la vita. «Non prendiamo ordini da Arafat», ha aggiunto, sprezzantainente. Resta da vedere se le parole di Yassin e Shchadch avranno un effetto maggiore. A Gerusalemme e a Gaza si sono vissute ore di emergenza. Rabin ha convocato il suo governo in una seduta straordinaria, Arafat ha fatto altrettanto. Al termine dei lavori, i due si sono palleggiati la responsabilità: «Wachsman ò a Gaza», ha detto Israele. «Lo abbiamo cercato, ma non sembra proprio che sia qua», hanno risposto i palestinesi. «Probabilmente si trova in Cisgiordania, o in Israele». In serata, fra Rabin e Arafat c'è slata una telefonata burrascosa durante la quale il premier ha intimato al leader dell'Olp di agire, e presto. Non è stato detto, ma è evidente: se questo test fallirà, il processo di pace con i palestinesi rischia di arrestarsi. Ai dirigenti palestinesi, il leader politico di Hamas Mahmud a-Zahar ha detto che il rapimento è stato condotto in modo autonomo da una cellula della Cisgiordania. Israele non crede però a questa versione: la prima videocassetta (distribuita mar¬ tedì, in cui si vede il fucile del rapito) è stata filmata e distribuita a Gaza. Inoltre, gli uomini mascherati che appaiono nella prima e nella seconda videocassetta si esprimono in un arabo che ha inflessioni tipiche di Gaza. Israele - ha detto il viceministro della difesa Mordechai Gur - si attende non solo che Arafat agisca per liberare il soldato, ma anche concepisca «un'operazione giusta». Fra le righe è sembrato balenare il timore che i servizi segreti palestinesi concordino con i rapitori una «quasi liberazione» in cui il soldato perda comunque la vita. Arafat, da parte sua, ha ordinato a Gaza la mobilitazione generale. Per tutta la giornata si sono visti nelle strade posti di blocco e perquisizioni. «Facciamo del nostro meglio» ha assicurato Nabil Shaat, ministro dell'Autonomia palestinese. In Israele si diffonde intanto la psicosi del rapimento. Un ufficiale è stato cercato per ore perché, parrito per una licenza, aveva tardato a raggiungere il suo kibbutz, situato presso Gaza. Sentito alla radio che «Hamas ha forse rapito un ufficiale» ha subito telefonato ai genitori per tranquillizzarli. Per la famiglia Wachsman, invece, l'agonia continua. Ieri, nel vedere la videocassetta che mostrava il figlio, la signora Wachsman è svenuta. Aldo Baquis Dal carcere lo sceicco Yassin «Risparmiate quel militare» pasuzmle I KILLER DI ALLAH Hamas è nato nell'87 con l'avvio dell'Intifada. Il suo acronimo significa «zelo», ma le iniziali stanno per Movimento di Resistenza Islamica. E' organizzato in cellule di tre militanti ciascuna. Ha sedi a Teheran, Amman, Beirut, Damasco, Khartum ma anche in Virginia, a Chicago e a Los Angeles. Riceve soldi dall'Iran l'Arabia Saudita. A sinistra il soldato prigioniero e al centro un'immagine di tempi più sereni A destra, le lacrime della moglie e della sorella del rapito