Bella, ricca e ricercata di Valeria Sacchi

Bella, ricca e ricercata Bella, ricca e ricercata La sua chioma fulva stregò il conte ; ::::: : :■: ■: :::: :: y Xvo : :: : ■ LE AVVENTURE DI FRANCESCA ELLA, ricca, estroversa, vincente. Ora ricercata. Una giovinezza irrequieta, un matrimonio probabilmente d'amore ma coronato da una grande ricchezza. Poi la separazione, e da circa dieci anni un biondo ai suoi ordini, Maurizio Raggio. Né va dimenticata la vedovanza e i furibondi litigi per l'eredità con il figliastro Rocky, di appena 8 anni più giovane di lei. Nella vita di Francesca Vacca, vedova del re degli elicotteri Corrado Agusta, ci sono tutti gli ingredienti di un appassionante feuilletton. Nel quale dominano le tre Esse sacrali: sesso, soldi e scandali. Vissute tra jet e jet-set, tra principi e imperatori, affaristi e scrocconi. Sullo sfondo di scenari da cartolina: Portofino e Altachiara, la splendida villa costruita nel 1874 da Lord Cavedon, Saint Moritz e Chesa Muzza, Quernavaca. E poi: yacht, night club, brillanti. E da 5 anni una caccia al Tesoro ossessiva ai fa¬ mosi mille miliardi che il marito Corrado avrebbe nascosto in conti esteri. E sui quali la vedova Francesca e l'orfano Rocky si inseguono e si combattono nei tribunali, a colpi di sequestri e carte bollate. Soldi che non si sa dove siano, e qualcuno dice che non si troveranno più. Magari fatti scomparire da quei compagni d'affari con i quali il conte Agusta trattava commerci di armi. Cominciamo dal sesso, poiché è lì che comincia la storia di Francesca, quella che la trasformerà nella «vedova Agusta». E' il 1962, a Milano, dove è nata da una famiglia borghese. Ha 25 anni e tutti gli ingredienti del successo. E' già una bellona alta, occhi chiari e capigliatura fulva, corpo stupendo e tantissima voglia di vivere. E difatti vive, da un flirt all'altro, in giro per balli e night. E' il 1962 e, ad una «serata baraccona» (come lei stessa la descriverà), Francesca incontra Corrado Agusta, un uomo «bellissimo; aveva occhi azzurri della stessa sfumatura con cui erano dipinti gli elicotteri A 109, i suoi veri gioielli» (è sempre lei che ricorda). Il giorno dopo Francesca è già in volo con lui, destinazione Beirut, a vendere probabilmente gli A 109. Da allora, e per 18 anni, i due non si lasciano più. Lei lo accompagna sempre, ovunque. Forse teme di fare la fine della prima moglie di lui, Marisa Maresca, sou¬ brette della compagnia Macario-Walter Chiari, famosa per apparire in scena vestita solo di «tre puntini». Corrado sposa Francesca. Comincia la vita da favola. Sempre di corsa. Su e giù per aerei. Le guerre rendono bene, gli elicotteri anche. Ne compera a carrettate lo Scià di Persia, tramite Vittorio Emanuele di Savoia, ne compera l'America per le guerre del Vietnam, ne comperano tutti. Francesca passa da una cena con Richard Nixon alla corte di Teheran, da Marina Dona allo yacht di Adnan Kashoggi. Feste, feste e feste. Poi qualcosa si guasta. Narra qualcuno che gli ultimi anni della vita insieme non erano più felici. Lei, Francesca, era tallonata dalle guardie del corpo, guardata a vista. Il conte Corrado non si fida, lei può chiedere il danaro che vuole, ma nessun conto in banca. Perde un figlio. Complice un'amica dribbla la sorveglianza, forse ha una storia con un pittore. Poi si decide ad andarsene, con buonuscita miliardaria che comprende la villa di Portofino, che lei considera la «sua» casa. E'il 1985, tre anni dopo Corrado morirà, e lei comincerà la rissa col figliastro. Libera, riprende ad andare in giro, ha flirt qua e là, e trova Maurizio, un portofinese più giovane di lei di quasi 18 anni, figlio del padrone della «Gritta», abbastanza ricco per non dover lavorare. E poi che bisogno c'è? Lei ha soldi, e grinta, per tutti e due. Valeria Sacchi A cena con Nixon e alla corte dello Scià La villa a Portofino e le dolci notti milanesi Sopra, la contessa Francesca Vacca Agusta. A destra, Maurizio Raggio

Luoghi citati: America, Beirut, Milano, Portofino, Teheran, Vietnam