LA NUOVA GRANDE WEIMAR di Giulietto Chiesa

Il governo ammette: «Una crisi sconvolgente». Il tasso di sconto è al 130 per cento LA NUOVA GRANDE WEIMAR IERI mattina, sentite le notizie dalla Borsa, ho subito pensato al mio amico Vjaceslav. E' uno degli ultimi che, a Mosca, non ha ancora il video-registratore. E mi è venuto in mente, chissà perché, il famoso paradosso di Achille in corsa con la tartaruga. Achille corre e corre, ma a causa di un sofisma matematico, non riesce mai a raggiungere la tartaruga. Vjaceslav l'ho visto l'ultima volta due mesi fa. Aveva raccolto circa un milione e mezzo di rubli-tartarughe: era quasi arrivato al video. Ma, nel frattempo, il rublo è diventato più piccolo. Per il video ci volevano ormai due milioni e 100 mila tartarughe. Stava riuscendoci. Ma ieri Achille è stramazzato a terra. La tartaruga-rublo lo ha distanziato di nuovo. Un dollaro per 4000 rubli. Il video-registratore costerebbe oggi 3 milioni e 400 mila rubli. Povero Vjaceslav, paradigma dei poveri disgraziati a reddito fisso in rubli in questa gigantesca Weimar, irta di missili e di angosce, che cresce ai confini dell'Europa senza che l'Europa si accorga della sua smisurata ombra. E fosse solo questione di video. Ieri nei negozi, perfino in quelli del pane, le commesse affannate cambiavano i foglietti dei prezzi sotto il naso dei pensionati. Per un «filone» di pane: 800 rubli. Cento più che un minuto prima delle notizie di Borsa. La pensione della si- Giulietto Chiesa CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA

Luoghi citati: Europa, Mosca, Weimar