Il ppi congela Picchioni ma il partito si ribella di Alberto GainoBeppe Minello

Il ppi congela Picchioni ma il partito si ribella Il ppi congela Picchioni ma il partito si ribella Per l'inchiesta sull'ospedale di Chivasso «No a una decisione strumentale» L'ex vicesindaco di Grugliasco, Pietro Capussotto (sopra), ora indagato, e Ugo Cavaliere larità edilizie. In buona sostanza, una grossa fetta del megacentro è stata costruita non tenendo conto dei vincoli imposti dagli strumenti urbanistici di Grugliasco. Le Gru è in parte abusivo». Sta riemergendo quanto fosse più complessa questa vicenda rispetto alle dichiarazioni, sovente rassicuranti, che rilasciavano gli amministratori pubblici, a livelli diversi di responsabilità. E spuntano nuovi indagati nell'inchiesta giudiziaria: l'ultimo è Pietro Capussotto, l'ex storico vicesindaco socialista e assessore all'urbanistica, quello che impartì all'ufficio tecnico del Comune un ordine di servizio deci¬ Rolando Picchioni, consigliere nazionale ppi, del team che sostiene la segreteria Buttiglione, e capogruppo dei popolari in Regione è stato «richiamato» dai probiviri nazionali dello scudo crociato «all'obbligo di astenersi da ogni attività di partito». Con lui altri 4 consiglieri nazionali: i siciliani Alaimo e Purpura e gli ex parlamentari Cimmino (Campania) e Cursi (Lazio). Non si tratta di sospensione che - spiega in una nota il presidente del collegio dei probiviri, Gaetano Vairo, da Roma - arriva soltanto al momento del rinvio a giudizio degli inquisiti. E il presidente del ppi, Bianchi, ha sentito telefonicamente i consiglieri interessati per precisare che si tratta del codice deontologico promosso da Martinazzoli. La notizia anche se di sospensione non si tratta - ha fatto immediatamente il giro della cittadella politica: gli ex de sono nella maggioranza della Regione e molti, dopo un flash delle agenzie di stampa, si sono chiesti che ac- I cadrà nel partito del presidente Brizio. La prima interpretazione - anticipatrice - la offre poco dopo le 17 il vice capogruppo regionale Giuseppe Cerchio: «Ci riuniremo prima del Consiglio (è convocato per oggi) e, sono sicuro, respingeremo le dimissioni di Rolando. Non si può far politica con le fantasie (soprattutto se cariche di veleni) per un'inchiesta aperta un anno e mezzo fa». Ossia nel luglio '93, quando Picchioni fu raggiunto da un avviso di garanzia per la vicenda dell'ospedale di Chivasso. Dimissioni? Sì. Rolando Picchioni in una lettera al suo vice e al presidente della Regione, Brizio afferma: «Poiché mi è giunta notizia che è stato diffuso un comunicato nel quale si afferma che il collegio nazionale dei probiviri mi avrebbe "sospeso" dal partito per via del mio coinvolgimento in vicende giudiziarie, con questa lettera intendo rasse- Gianfranco Mo gando gnare le dimissioni da capogruppo del ppi della Regione Piemonte». Secondo Picchioni i probiviri avrebbero «offeso le più elementari norme di garanzia personale». Nel merito - dice il capogruppo - «perché sono emersi elementi processuali che paiono preludere a una soluzione positiva della vicenda». Nel metodo, «perché si è consumato un provvedimento disciplinare su una presunzione di colpevolezza quando sarebbero stati sufficienti pochi giorni per una definitiva e risolutiva chiarezza sulle vicende che mi riguardano». Di qui il sospetto di Picchioni: «Forse i tempi, le coincidenze, le procedure, le sanzioni dei probiviri sono state violentemente volute da qualcuno che riterrebbe di risolvere il problema politico "locale" utilizzando e strumentalizzando proditoriamente il mio ingiusto coinvolgimento nell'"affare chivassese, come altrettanto proditoriamente questo era stato a suo tempo promesso?». «Avvertimenti, vendette», dunque, secondo Picchioni. Che a questo punto afferma di ritenere «moralmente incompatibile» la sua permanenza a capo di «un gruppo consiliare, quando il partito del quale fa parte, in altra sede, con altri intendimenti e con altri giudizi l'ha invitato ad astenersi dal partecipare alle sue attività». Grande l'imbarazzo nel partito. Il segretario regionale Morgando si limita a dire: «Aspetto chiarimenti da Roma». Il presidente della Regione, Gian Paolo Brizio: «L'imbarazzo esiste, un po' in tutti. La questione secondo me è interna al partito, in una fase istruttoria. Picchioni può e deve rimanere al suo posto in attesa del chiarimento». E in serata arriva anche un documento di solidarietà degli «amici di Buttiglione» (firmato dagli assessori Leo e Montabone, dal senatore Delfino e da Riccardo Sartoris), che definiscono «strumentale» il richiamo dei probiviri. sivo: non c'è tempo di controllare le stime del costo di costruzione della shopville fornite dalla Galileo, è necessario prenderle per buone. E' per questa strada che la cittadinanza ci ha rimesso un sacco di soldi. Alberto Gaino Beppe Minello

Luoghi citati: Campania, Grugliasco, Lazio, Piemonte, Roma