Il corpo di Giulia divide i medici

Roma, scoppia la polemica sulla neonata senza reni morta dopo 13 ore di agonia Roma, scoppia la polemica sulla neonata senza reni morta dopo 13 ore di agonia Il corpo di Giulia divide i medici «Bisognava donarle degli organi, non espiantarglieli» Oggi i funerali, due bimbe hanno ricevuto le sue cornee BERGAMO stato chiaro: «Un errore concettuale l'aver ipotizzato che la piccola Giulia, malformata, potesse essere, alla nascita, donatrice di organi, anziché potenziale ricevente». «Proprio questa - ha spiegato Cortesini - era la posizione clinico-medica che avevamo sottolineato nei giorni scorsi. Eravamo in presenza di un feto con funzioni cerebrali integre, ma con ampie malformazioni di organi vitali, quali i reni e la vescica. Chi aveva parlato della donazione dei suoi organi aveva sbagliato. Se fosse sopravvissuta si sarebbe potuto procedere alla ricostruzione della vescica, quindi praticare la dialisi e, dopo uri anno, procedere a un trapianto del rene». Ed era in questa strada indicata da Cortesini che i genitori della piccola Giulia speravano. Il ginecoloco della signora Serena ad Alatri, Costantino Magliocca, vuole essere chiaro. «Sono state scritte - dice - tante sciocchezze. Come quella del ritardo nella diagnosi del morbo. Un accusa infondata, visto che l'ecografia è stata usiamo quell'escamotage. Anche il caso tanto clamoroso di Torino finì nel rispetto della volontà dei genitori». Allora ribaltiamo il problema. Vediamolo dalla parte di chi aspetta un organo e da questo la vita prossima. Risponde Gorgerino: «Per alcune patologie non c'è problema o, meglio, c'è un problema di vita quotidiana, sottoposta alla dialisi per esempio. Per altri c'è un rischio di vita e morte. Questo non si nega». E allora si comprano organi al mercato nero, magari in una roulotte sotto casa? «Non soltanto è difficile, anzi impossibile, fare espianti da roulotte, ma è anche un business inutile: ci sono tali e tanti problemi di plasma, di sangue, di compatibilità dell'organo, di équipe che a mio avviso rendono praticamente impossibile, in Italia, un intervento clandestino sicuro». Però i reni vanno a comprarli in altri Paesi. Abbiamo le prove. «Vanno, e subiscono il rigetto. E' una speranza mortificata». E quando un rianimatore dovrebbe salvare una persona e pensa che quella persona potrebbe salvarne cinque? Ha mai fatto un conto così drastico? «Il rianimatore rianima. Quando la scienza gli dice che è finita, allora pensa agli altri». Un economista lo chiamerebbe «conflitto di interessi»: uno che muore e altri che potrebbero vi¬

Persone citate: Cortesini, Costantino Magliocca, Gorgerino

Luoghi citati: Alatri, Bergamo, Italia, Roma, Torino