«L'hanno deciso i sottopancia»

«I/hanno deciso i sottopancia» I PROTAGONISTI NEL MIRINO «I/hanno deciso i sottopancia» Villaggio: forse il Cavaliere non lo sapeva AROMA LLA conferenza stampa di presentazione del film erano assenti tutti e due. Troppo presi dai loro impegni di lavoro, hanno spiegato i responsabili dell'ufficio stampa. Ma nel pomeriggio sia Renato Pozzetto che Paolo Villaggio cascano dalle nuvole: non erano stati avvisati dell'incontro, sapevano che era stato rimandato, nessuno li aveva convocati. Come mai? Forse per evitare di accendere ancor di più la polemica sullo spot censurato dalla Fininvest? Renato Pozzetto, protagonista con Villaggio di «Le Nuove Comiche» di Neri Parenti, è più che stupito: «Non so cosa pensare - dice non ho idea di quello che può essere successo. Forse i produttori del film, che hanno rapporti di lavoro con la Fininvest, si sono spaventati, magari si è trattato di un'autocensura». Pozzetto conosce bene Silvio Berlusconi: «E' un uomo di spirito, lo conosco personalmente e non credo si possa essere arrabbiato per quelle immagini. Certo in que- sto momento è molto impegnato... magari l'effetto finale dello spot può risultare esagerato. Non so, dovrei rivederlo, io ricordo solo di aver girato con Paolo la scena in cui ci tiriamo su dopo il crollo». Delle frasi pronunciate sullo schermo dal sosia del premier Pozzetto non ricorda molto. «Tante volte - ammette dubbioso - anche un'idea provocatrice va amministrata nei limiti del buon gusto, stando attenti cioè a restare divertenti e non offensivi. Comunque non credo che in questo spot ci sia nulla che possa dar fastidio a Berlusconi e mi dispiace invece che il film non abbia avuto la sua presentazione sulle reti della Fininvest». Anche Paolo Villaggio, che dedica spesso i suoi commenti sull'Unità a «Sua Santità il Cavaliere», accenna alla possibilità dell'autocensura. «Sono i sudditi - dice - che attribuiscono i privilegi al monarca. Secondo me Berlusconi, che conosco bene, non ha neanche visto lo spot e la decisione di censurarlo è opera dei suoi sottopancia. Qualunque uomo politico sa ormai da tempo che essere preso in giro dai comici è un privilegio; in America succede a tutti i presidenti, è una specie di omaggio. E la stessa cosa sarebbe successa a Berlusconi: lo spot gli avrebbe fatto un monumento. E invece no, è arrivato il divieto dei vertici della Fininvest». Villaggio smentisce di essere stato invitato alla conferenza stampa e di non essere intervenuto per motivi di lavoro: «Macché impegnato! Mi ero tenuto libero apposta, ma mi hanno detto che l'incontro non si faceva più proprio perché non volevano che io e Renato dicessimo queste cose». Lo spot censurato, racconta ancora Villaggio, si riferisce al conte¬ nuto del film e non è, come adesso sostengono anche i produttori, un pezzo a parte creato solo per pubblicizzare la pellicola: «(Anche nelle altre "Comiche" avevamo un pezzetto finale, una specie di coda in stile Stanlio e Ollio. Qui succede che veniamo risucchiati da un'antenna parabolica ed entriamo nel mondo della televisione, passando magicamente da un teleschermo all'altro fino a piombare dal soffitto sulla scrivania del presidente proprio mentre dice "Non mi lascerò mettere i piedi in testa da nessuno"». La situazione politica italiana preoccupa non poco Paolo Villaggio: «Ho la sensazione che Berlusconi sappia bene che non potrà governare a lungo e che gli importi in questo momento soprattutto di salvare il suo impero. Non mi pare che finora abbia fatto molto per il bene degli italiani visto che i posti di lavoro non arrivano, che dall'estero non vengono investimenti e che invece si fanno attacchi biechissimi alla magistratura». [f.cl I comici assenti alla presentazione della pellicola Pozzetto: qualcuno si è spaventato \ Paolo Villaggio: «Qualunque uomo politico sa che essere preso in giro dai comici è un privilegio; in America succede a tutti i presidenti»

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