«Berlusconi fuori da Fininvest» di R. Masci

Pubblicate le proposte sul conflitto d'interessi: la proprietà non si tocca Pubblicate le proposte sul conflitto d'interessi: la proprietà non si tocca «Berlusconi fuori du Fininvest» I saggi: «Lasci ogni potere nel gruppo» ROMA. Berlusconi fuori dalla Fininvest, spogliato di ogni potere ma con diritto di proprietà. Ecco la proposta di blind trust elaborata dalla commissione di tre saggi (La Pergola, Gambino e Crisci) nominati dal primo ministro per dirimere il conflitto di interessi tra il Berlusconi imprenditore e il Berlusconi politico. Le proposte sono arrivate ieri sul tavolo del presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato, il progressista Corasaniti. E il tanto invocato blind trust sta già suscitando molte reazioni negative seppur diversamente modulate - da parte delle opposizioni. Il pomo della discordia riguarda il problema delle dismissioni. Secondo i tre «saggi» tocca a Berlusconi decidere se vendere o no. Potrà anche non farlo, perché imporglielo come un obbligo sarebbe anticostituzionale. La proposta prevede poi che il Cavaliere affidi la gestione delle sue aziende ad un fiduciario - da lui nominato - che dovrà passare al vaglio dell'Authority per l'antitrust e del garante per l'editoria. M.T. Meli e R. Masci A PAG. 3

Persone citate: Berlusconi, Corasaniti, Crisci, Gambino, La Pergola