«Ecco come possono farlo» di Daniela Daniele

«Ecco come possono farlo» «Ecco come possono farlo» II medico-ipnotista: tecnica che si basa su sguardi e gesti I rapinati in questa strana storia, che sa un po' d'Oriente e un po' di mistero, perdono la faccia: ma come? Restano lì imbambolati, incantati come un disco su un vecchio grammofono, davanti a un asiatico che, nella miglior tradizione dei maghi da palcoscenico, magari dice loro «a me gli occhi», e poi gli consegnano tutto il denaro. E' davvero possibile? «Ma certo», risponde il dottor Aldo Nagar. Chi meglio di lui può saperlo, visto che fa parte del «Centro italiano di ipnosi clinica e sperimentale» e che in un ospedale torinese (Molinette dirige l'ambulatorio di ipnositerapia per fumatori che vogliono smettere? E se riesce a far smettere un fumatore incallito, l'ipnosi può davvero far di tutto... Come funziona il trucco delle rapine? «Nessun trucco - avverte Nagar -, è tecnica: sono schemi di tipo ipnotico, gli stessi che usano i vari Giucas Casella. E' possibile, attraverso metodi particolari, indurre nel soggetto prescelto uno stato confusionale, disorientarlo al punto da fargli perdere la capacità critica». La persona ipnotizzabile è forse particolarmente debole oppure dotata di scarsa intelligenza? «Al contrario. Sono le persone più intelligenti, quelle fornite d'immaginazione e di veloce capacità di apprendimento che più facilmente possono cadere in questa trappola. E i rapinatori-ipnotisti, proprio perché hanno sviluppato certe capacità, sono in grado di individuare con un solo sguardo il soggetto adatto». Certo si tratta di truffatori abilissimi, costretti a "lavorare" in tempi assai ristretti e ad agire nei confronti di una persona che da un momento all'altro può riaversi dal torpore, magari per l'improvviso arrivo di qualcuno in negozio. Quali sono i loro strumenti? «Soprattutto gli occhi. E poi la voce, il modo di pronunciare certe parole, e sicuramente anche i gesti. Tutto ciò riesce a interferire, ad esempio, nelle azioni ripetitive di una cassiera di supermercato. La sua attenzione viene catturata da questo insieme di suggestioni, e mentre lei continua a fare, meccanicamente, gli stessi gesti di sempre, non smette di dare il resto a quello strano cliente». Fino a quando il truffatore non ringrazia e se ne va. Lo stesso meccaniscmo si mette in moto nell'ipnosi da palcoscenico contro la quale il dottor Nagar si scaglia: «E' pericolosa. Non tiene conto della storia personale né della psicologia del soggetto ipnotizzato e può creargli grossi guai. E' come usare un affilatissimo coltello senza sapere dove si andrà a tagliare. Inoltre, riducendo tutto a uno spettacolo, si nuoce gravemente a coloro che magari vorrebbero rivolgersi all'ipnosi per problemi seri». Daniela Daniele

Persone citate: Aldo Nagar, Giucas Casella, Nagar