Allarme rosso a Washington
Allarme rosso a Washington Allarme rosso a Washington 77 Presidente: pronti a reagire Preoccupazione anche a Roma NEW YORK NOSTRO SERVIZIO «Ho appena parlato con il generale Shalikashvili. Stiamo osservando la situazione molto attentamente e siamo pronti a compiere i passi necessari e appropriati. Non credo che all'Iraq debba essere permesso di intimidire l'Onu. Se vuole la fine delle sanzioni ha una sola strada: quella di rispettare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. Ogni azione di confronto sarebbe un errore, come il passato dimostra»: è dura la reazione di Bill Clinton alla notizia che le truppe irachene si stanno ammassando al confine con il Kuwait, ma è anche riluttante. Il Presidente arriva davanti ai giornalisti alle due del pomeriggio, tutti hanno alle spalle la mattinata di notizie «belliche» e lui li sorprende parlando innanzitutto di problemi interni biasimando i repubblicani che con il loro ostruzionismo hanno fatto saltare la legge sul controllo delle «lobbies» e promettendo battaglia nella legislatura che comincerà con le elezioni dell'8 novembre. C'è anche un accenno alla politica estera, ma riguarda Haiti. «Sono fiero di coI me stanno andando le cose», di¬ ce, ricordando che «ciò che resta da fare è ancora molto» ma che l'ultimo voto del Senato (ha decretato che bisogna andarsene da Haiti ma non ha fissato una scadenza) lo consente. A lanciare il suo monito a Saddam Hussein ci arriva solo come risposta a una domanda. Non crede che il presidente iracheno voglia approfittare dell'impegno americano ad Haiti?, lo incalza uno. «Se così fosse commetterebbe un errore di sottovalutazione tanto grave quanto quelli commessi in passato. Gli Stati Uniti non si faranno mai cogliere di sorpresa. Noi restiamo impegnati a seguire le risoluzioni dell'Onu e siamo pronti a farlo con la determinazione necessaria. Pensare di coglierci impreparati, per qualsiasi ragione, sarebbe un gravissimo errore». E' anche vero, tuttavia, che «non bisogna andare al di là dei fatti e non bisog a avere una reazione eccessiva. La cosa da fare è vigilare, osservare con la massima attenzione i fatti concreti che accadono e agire nel modo più appropriato». Anche Italia, Francia e Gran Bretagna hanno fatto sapere di guardare con attenzione e preoccupazione alle manovre irachene. If. p.] Bill Clinton: «Se l'Iraq vuole che la Comunità internazionale revochi le sanzioni economiche deve solo attenersi a quanto prescritto dalle risoluzioni internazionali»
Persone citate: Bill Clinton, Saddam Hussein, Shalikashvili
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