Processo Mm

Processo Min Processo Min «Craxi intascò i soldi delpsi» MILANO. Soldi per il partito? Macché. L'ha tenuta per sé, Bettino Craxi, la «fetta socialista» della torta da 65 miliardi di tangenti per gli appalti della Metropolitana Milanese. Lo ha sostenuto ieri il pm Paolo Ielo: «Il denaro destinato dagli imprenditori al psi non è finito nelle casse del partito: è rimasto nelle tasche di Craxi». Craxi è uno dei sette imputati del processo. Insieme a lui affrontano il giudizio due esponenti pidiessini: l'ex segretario provinciale Barbara Pollastrini e l'ex parlamentare Gianni Cervetti, dell'area migliorista. «Il partito comunista - ha detto Ielo lottizzava il consiglio di amministrazione della Mm. E non solo, c'era una lottizzazione anche tra le diverse anime del partito: Pollastrini e Cervetti, infatti, appartenevano a due aree diverse, però litigavano fuori e dividevano i soldi dentro». Intanto il tribunale ha respinto la richiesta di patteggiamento formulata dagli altri quattro imputati nel processo: l'ex presidente della MM ed ex segretario cittadino de Maurizio Prada, e gli ex vicepresidenti Silvano Larini, Aldo Moro e Claudio Dini. [r. i.j

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