APOCALISSE NELLO CHALET di Barbara Spinelli

APOCALISSE NELLO CHALET LA SVIZZERA E LE SETTE APOCALISSE NELLO CHALET SPARIGI E gli adepti della setta rosacrociana fossero stati cristiani alla maniera di Pascal, avrebhero probabilmente sventato l'orrendo massacro, e lo avrebbero saputo: che il malvagio assoluto si annida molto facilmente nelle pieghe della bontà. Che c'è del marcio, nei lindi «chalet» Biedermeier della Svizzera ordinata, e assennata. Che l'angelo può piombare per terra e trasformarsi in bestia: «Qui veut faire l'ange fait la bète», insegna Pascal. Tutte cose che i candidati alla Salvezza Mortifera, sotto la guida rimbecillente di Lue Jouret, non sospettavano neppure. Non sospettavano di essere imbarcati per una Citerà di sangue e di supremo disprezzo dell'uomo, loro che avevano la mente tutta dedita alla macrobiotica, che è la dottrina e la pratica della «lunga vita»; e all'agricoltura organica, che protegge il più piccolo seme di grano; e alle foreste, che minacciano di morire; e ai valori, che soccombono nell'Occidente cupo condannabile e nemico. C'è qualcosa di marcio negli «chalet», di marcio in Svizzera: la scettica saggezza amletica era assente, nelle ore del mortale regolamento dei conti in Svizzera. Erano assenti Pascal, Shakespeare, e tutta la cultura occidentale. Ne restava un'apocalittica da quattro soldi, presa in prestito da un Oriente rifabbricato da Lue Jouret. «Sarete voi i salvati», suppongo abbia detto ai 48 ammazzati. Gli apocalittici, quando operano all'infuori delle Chiese ufficiali (ma non c'è posto per essi nella Chiesa ufficiale, fin dall'anno Mille), diventano simili agli inerti specialisti in tortura dei castelli di Sade. Anche Jouret aveva un volto simile: un volto qualunque, inerte. Sportivo, coi suoi maglioni chiari, adatto alla Svizzera descritta da Frisch: nazione sciatrice, «Skination». Non fa meraviglia Barbara Spinelli CONTINUA A PAGINA 6 PRIMA COLONNA

Persone citate: Frisch, Jouret, Shakespeare

Luoghi citati: Svizzera