La sera in cui Parigi grondò sangue

Folle raid di una ragazza e del suo boy-friend ventenni: 3 poliziotti e un tassista «giustiziati» Folle raid di una ragazza e del suo boy-friend ventenni: 3 poliziotti e un tassista «giustiziati» La sera in cui Parigi grondò sangue Due anarchici fanno strage, uno muore PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Morte ai flic ! » s'intitolava un proclama di Florence - vent'anni, viso angelico - trovato ieri pomeriggio, dopo la strage, nella sua stanza. E di poliziotti la giovane anarchica parigina l'altra sera ne ha uccisi, con il suo boy-friend Audry, tre. Più un tassista, giustiziato a sangue freddo nel corso di una pazza rapina con lunga fuga attraverso la città sino alla terza e ultima sparatoria. Poi, l'inevitabile arresto. Quasi 500 uomini braccavano i due. Bonnie & Clyde in versione rivoluzionaria hanno dovuto capitolare. Lui era gravemente ferito, è morto nella notte. Lei non ha un graffio. Gli investigatori descrivono Florence come il «cervello» dell'avventura omicida: dava gli ordini, aprendo il fuoco a freddo come un killer di mestiere. E il fidanzato-complice obbediva. Un delirio a due nel segno dell'odio. Obiettivo: abbattere gli «sbirri» per «organizzare l'autogestione affidando il potere ai Consigli dei lavoratori». Strumento: un fantomatico partito - l'Organizzazione di propaganda rivoluzionaria - che sembra abbia nei leader Florence e Aubry gli unici militanti. «Faremo parlare di noi» diceva un volantino. Fatto. Il crimine, sanguinoso e gratuito, ha commosso il Paese. E rievocato i fantasmi di Action Directe, l'ultimo gruppo terrorista indigeno attivo sul territorio transalpino. Immancabili le strumentalizzazioni politiche. Jean-Marie Le Pen chiede il ritorno della ghigliottina. E Philippe de Villiers, cattolicissimo visconte vandeano il cui successo nelle Europee destabilizzò Balladur, vorrebbe «riaprire il dibattito» sulla pena capitale. Charles Pasqua, il ministro degli Interni che i francesi considerano ormai Monsieur Sécurité, parteciperà ai funerali, domani. Per ora tace, mai i suoi uomini hanno forse qualcosa da rimproverarsi. Mezz'ora appena separa la rapina iniziale e la conclusione del dramma. Ma ci si domanda se un migliore coordinamento tra le forze non avrebbe potuto limitare l'eccidio. Sulle prime, il comando li ha forse presi per semplici «balordi», malgrado abbondassero gli indizi sulla loro sanguinaria determinazione. Bisogna tuttavia aggiungere, a parziale discolpa della «Centrale», che la «missione politicosuicida» di Florence Rey e Audry Maupin esula da ogni prevedibile. «Anarchici-nichilisti» (la definizione è di fonte poliziesca) che attaccano per uccidere e, insieme, svegliare la coscienza proletaria. Perché, come spiega adesso ai flic la mamma di Audry, il ragazzo non voleva più saperne di studiare. «A che servirebbe? - le disse il mese scorso - di questa società non me ne fotte più nulla, bisogna farla saltare in aria». L'exploit dimostrativo inizia martedì alle 21,25. Luogo, un'autorimessa della polizia non lontana dalla Porte de Pantin. Florence e Aubry rapinano le guardie delle loro «Manhurin 357 Magnum». La sorpresa è totale. Sotto la minaccia di un fucile a pompa, gli uomini in divisa consegneranno il loro micidiale arsenale. Per fuggire, la coppia blocca un taxi. L'autista Amadou Diallo, 49 anni, guyanese - e il suo passeggero, un medico, diverranno i primi ostaggi. «Alla Nation, presto» ingiungono i due dirottatori. La grande piazza non è lontana. L'omonima stazione di metrò, enorme, collega diverse linee. Possibile che gli aggressori volessero servirsene per eclissarsi. Ma Diallo ha una fifa boia. E per abbreviare il tragitto mettendosi al riparo da possibili inseguimenti, minacce, pallottole, tampona con violenza un'autovettura. Sopra, tre vigili che smontavano dopo il turno. Nulla sanno del «colpo» a Pantin. Si ritrovano addosso le armi spianate. I baby-rapinatori premono il grilletto. Thierry Maimard e Laurent Gerard si accasciano, esanimi. E Florence darà il colpo di grazia al tassista, ferito, per vendicarsi. L'allarme ora è generale. Le auto della polizia convergono a decine sulla zona, prefetto e ministro seguono le operazioni, s'informa Mitterrand. Il duo, appiedato, ferma una «Renault 5» e ingiunge al guidatore di puntare sul Bois de Vincennes, il grande parco boschivo che costeggia la periferia Ovest. A quell'ora semideserto, si trasforma in trappola per i fuggitivi. Ma prima di arrendersi, ammazzeranno ancora. Un agente in moto, Guy Jacob, prova a intercettarli. Nuova raffica: morirà. I suoi colleghi neutralizzano il minicommando assetato di morte. Sarà necessario attendere 15 ore prima che vengano resi pubblici i nomi degli autori. Scattano le perquisizioni nel domicilio provvisorio di Audry, un locale mefitico che occupava abusivamente, e a casa Rey, dove i genitori di Florence scoprono, increduli, di avere una figlia assassina e in guerra contro l'«ordine borghese». Sull'«Opr» continuano le indagini. Quello dell'altra sera voleva essere il suo «battesimo del fuoco». Ma forse non gli soprawiverà. Enrico Benedetto Il co' 2Fu Il tassista provoca l'incidente stradale | con un'auto della polizia. Sparatoria. ' 2 poliziotti e il tassista sono uccisi. Fuga con un nuovo ostaggio Nuova sparatoria. Terzo poliziotto ucciso. Arresto dei rapinatori omicidi ■Bois do A/incenncs Immagini della notte di terrore a Parigi e nella cartina i luoghi del sanguinoso scontro tra i due giovani anarchici e la polizia [FOTO ANSA)

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