Ora il menù intossica anche la maggioranza di Luciano Borghesan

Ora il menù intossica anche la maggioranza Ora il menù intossica anche la maggioranza ALLEANZA PER TORINO ALL'ATTACCO INDIGESTI anche alla maggioranza i menù delle mense scolastiche. Colpa del servizio che ha lasciato l'amaro in bocca ai bambini dopo il venerdì dell'intossicazione e anche dei pasti saltati in seguito. Alleanza per Torino, in consiglio comunale, l'altro ieri, ha scelto il silenzio per non propagandare il disagio che serpeggiava tra i suoi dieci rappresentanti. Alcuni hanno lasciato la sala rossa prima di votare l'invito alla giunta, da parte delle opposizioni, di dimettersi e la relazione del presidente della commissione che ha condotto l'indagine conoscitiva sul funzionamento del pianeta mense. Le perplessità erano dovute alla genericità della difesa della giunta di fronte alle evidenti carenze organizzative del settore e anche alla delibera proposta per le nuove tariffe. Il gruppo «alleanza per Torino», in una riunione interna, ieri pomeriggio, ha criticato i comportamenti del sindaco, degli assessori Perone, Donna, e anche Corsico relativamente alla questione viabilità di cui si occupa. I consiglieri chiedono di essere ascoltati, non intendono sostenere le tesi della giunta senza essere coinvolti. Il capogruppo Mauro Marino ha quindi tentato di mettere in positivo le esigenze dei colleghi: «Il servizio non ha funzionato, sarà colpa della macchina comunale, certo, ma ci saranno pure delle responsabilità. Chiediamo che siano individuate». Cioè: non può essere colpa di nessuno. L'ex sindaco Cattaneo e l'ex assessore Lodi (entrambi repubbli¬ cani) hanno più volte ricordato che due loro colleghi, Romanini e Risaliti, furono costretti a dimettersi dalle giunte per molto meno. La seconda condizione che pone Marino per l'immediato futuro riguarda le tariffe: «L'assessore Donna - dice il capogruppo - ci dovrà spiegare i costi del servizio. Noi riteniamo, ad esempio, che non tutte le assenze debbano essere rimborsate. Potrebbero essere quelle giustificate, magari se sono almeno due giorni consecutivi, ma tutto dipende da quanto è la spesa sostenuta per la refezione». Un'impostazione, quest'ultima, che divide ulteriormente la maggioranza. Il capogruppo pds, Chiara Acciarini, è per il rimborso di tutte le assenze effettive al di sotto della soglia dei 160 pasti (il conto dei giorni dell'anno scolastico su cui si sono calcolate le tariffe è 170); il verde Silvio Viale sostiene che non si debbano pagare soltanto i giorni di malattia dietro presentazione del certificato medico. Gli alleati non hanno una linea comune. Mentre la pidiessina Acciarini sostiene - come Marino - che bisogna fare ogni sforzo per individuare eventuali responsabilità per il disservizio mense («Ma non vogliamo capri espiatori») e chiede alla giunta di non procedere più in futuro ad affidamenti di servizi senza precise modalità di controllo, il capogruppo dei verdi Viale se la prende con alleanza per Torino: «Ha problemi intemi quel gruppo, è evidente, ma non devono ricadere sulla maggioranza. D'altronde le delibere di questo settore sono sempre passate al vaglio di commissioni presiedute da due loro rappresentanti, Fornero per il bilancio e Cattaneo per l'istruzione. Hanno avuto modo di apprendere la materia e di dire la loro». Polemiche prelibate solo per le opposizioni. Luciano Borghesan I verdi: «Hanno problemi di gruppo non li scarichino sulla giunta» Chiara Acciarini capogruppo del pds Da sinistra, Silvio Viale (Verdi) Mauro Marino (Alleanza Torino)

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