In quattrocento alla marcia

In quattrocento alla marcia In quattrocento alla marcia Per solidarietà con il sindaco Il parroco: rappresento il vescovo L'inchiesta sulla mafia a Bardonecchia - con le nuove pesanti accuse sulle commistioni tra amministrazione e criminalità organizzata - non ha fermato i «fedelissimi» del sindaco Alessandro Gibello, arrestato giovedì scorso per l'affare del residence di Campo Smith. Si erano dati appuntamento con un po' di fax e il «passa parola» per ieri sera alle 18,30 davanti alla Chiesa del Borgo Vecchio e si sono ritrovati in quattrocento, a sfilare per via Medail in silenzio e senza uno slogan. Una «camminata di solidarietà» a sostegno di quanti ritengono il primo cittadino «innocente», alla quale hanno aderito anche la maggior parte del Consiglio comunale di Bardonecchia, il parroco, e molti amministratori locali. «Siamo qui per testimonariare la nostra solidarietà con Gibello - spiega Diano De Matteis, ex albergatore e presidente dell'Apt Val Susa -, ho saputo che è distrutto moralmente, speriamo che sia fatta in fretta piena luce sulla vicenda e si dimostri la sua innocenza». A Bardonecchia qualcuno dubitava sulla riuscita della manifestazione. «Gibello nelle ultime amministrative ha preso novecento voti, vedremo quanti scenderanno in piazza, visto che contro il progetto di Campo Smith hanno firmato in cinquemila», si diceva nei bar. Ma ieri via Medail si è riempita rapidamente: il corteo è partito dalla piazza della Chiesa nel Borgo Vecchio per raggiungere la stazione ferroviaria, dove si è sciolto senza dichiarazioni né comizi. Non un volantino, non uno stri- sindaco Alessa ndro Gibello scione, non uno slogan. Una nutrita scorta di carabinieri e polizia ha vigilato sulla manifestazione, ma non ci sono stati incidenti. Nelle prime file gli amministratori della giunta guidata dal sindaco sotto accusa: il vicesindaco Rolando Minasso, gli assessori Aldo Timon, Carlo Lantelme, l'ex responsabile all'urbanistica Silvio Durante, i consiglieri Giuliano Bompard, Carlo Florindi. Non mancava il parroco di Bardonecchia in abito talare, don Franco Tonda: «Sono venuto ufficialmente a rappresentare il vescovo», ha detto. «In Bardonecchia - ha aggiunto - c'è una grande tristezza in tutte le persone, in particolare per l'immagine devastante che ha assunto la cittadina turistica. Nessuno però punta il dito contro il sindaco». Numerosi gli amministratori: il sindaco di Gravere Giovanni Sicheri, già primo cittadino di Susa; il sindaco di Salbertrand Riccardo Joannas; l'ex sindaco di Bussoleno, Bruno Alpe; e persino un consigliere provinciale del pds, Luigi Chiabrera. «Soltanto la multiproprietà - dicevano gli assessori Timon e Lantelme - potrà salvare la nostra economia basata sullo sci, riempiendo le piste non solo nei weekend». Difficile ottenere commenti sugli ultimi sviluppi dell'inchiesta e sulle infiltrazioni della criminalità organizzata. Ancora l'assessore Timon: «Nostro compito è amministrare, alla mafia ci pensino le forze di polizia, che a Bardonecchia non mancano». Fulvio Morello sindaco Alessandro Gibello