«C'è la mafia a Bardonecchia»

Svolta nell'inchiesta sul residence: rispunta Lo Presti, come negli Anni 70 Svolta nell'inchiesta sul residence: rispunta Lo Presti, come negli Anni 70 «C'è la mafia a Bardonecchia» Sotto sequestro il cantiere di Campo Smith «Le indagini fin qui svolte sono indicative del fatto che l'intera "operazione Campo Smith" abbia visto all'opera un'associazione mafiosa, facente capo a Rocco Lo Presti». Parole del tribunale di Torino, Sezione misure di prevenzione. Ieri il presidente Romano Pettenati e i giudici Francesco Gianfrotta e Paola Perrone hanno deciso sul caso Bardonecchia, con un'ordinanza che ha posto sotto sequestro i cantieri di Campo Smith, affare da 50 miliardi da tempo in odor di mafia, e ha commissariato due società edili, la Edil.Gi. Costruzioni, e la «Marina di Alessandro». La parola mafia è stata messa nera su bianco, come vent'anni fa, quando in una relazione (alla commissione antimafia) Pio La Torre aveva parlato di «un fenomeno dalle connotazioni mafiose, riconducibile alle cosche Calabre». Tutto come allora. Il tribunale ha accolto le richieste del procuratore della Repubblica, disponendo il regime di sorveglianza speciale per Rocco Lo Presti, 57 anni, nato a Gioiosa Jonica (Reggio Calabria), residente a Bardonecchia in via Medail 29, e per Paolo Spallitta, 38 anni, nato a Lercara Friddi (Palermo), residente a Torino, corso Belgio 49. Perché Lo Presti? Perché il tribunale lo definisce «effettivo "dominus" della società Edil.Gi., che è risultata beneficiaria dell'intera operazione immobiliare, ottenendo l'appalto dei lavori da parte dell'Immobiliare Marina di Alessandro, divenuta proprietaria dei terreni». Secondo l'accusa, sostenuta dai sostituti procuratori Giannone e Tamponi, della Procura distrettuale antimafia, Lo Presti sarebbe un socio occulto della Edil.Gi. di cui Spallitta è uno dei procuratori. E Spallitta ha precedenti penali per traffico di stupefacenti: 2 mila chili di hashish, e una condanna, in Francia, per reati analoghi. I giudici sospettano che i capitali necessari per l'investimento Campo Smith provengano da attività illecite, fra cui il traffico di stupefacenti. La settimana scorsa i finanzieri del Gico (Gruppo investigativo criminalità organizzata), avevano arrestato il sindaco di Bardonecchia, Alessandro Gibello, e il costruttore Bruno Aguì, della «Marina di Alessandro». L'accusa: abuso in atto d'ufficio, e per Aguì anche il falso in bilancio. Al centro di questa tranche d'inchiesta, la cessione dei terreni di Campo Smith, «svenduti» ad Aguì a 2 miliardi, quando l'Ufficio tecnico erariale li aveva valutati 3 miliardi e 600 milioni. Ma adesso c'è di più. Dietro a Campo Smith, scrivono i giudici, ci sono «pressioni di Aguì sui consiglieri comunali dell'opposizione perché tenessero in Consiglio un atteggiamento compiacente nei confronti del progetto, e in particolare non attaccassero l'Aguì, presentatosi come "rappresentante di forze più grosse"». E ci sono intimidazioni, come quella all'avvocato Coletto, «componente della commissione edilizia di Bardonecchia. Il suo alloggio ven- ne "visitato" da ignoti che sottrassero solo un soprammobile, ma danneggiarono vari arredi, comportandosi in modo apparentemente incomprensibile». E ancora: «Le vicende della Marina di Alessandro e l'analisi della loro cronologia fanno ritenere che fu al centro di un riuscito tentativo di infiltrazione e controllo da parte della Edil.Gi.». Una decina di pagine fitte, con una figura che campeggia su tutte: Rocco Lo Presti. Di cui si cita «lo specifico interesse verso l'intera operazione Campo Smith», la sua intenzione a «acquisire nuovi lavori in zona, ricorrendo anche a mezzi intimidatori», il suo «diretto interesse, in occasione di con¬ sultazioni elettorali, per lo svolgimento della vita politica locale, e il suo collegamento con il sindaco Gibello». Il tribunale ha perciò disposto il sequestro di tutte le proprietà di Lo Presti: negozio, cantina e autorimessa di via Medail 25; un alloggio al numero 27; altre proprietà, 6 conti bancari. Oltre a tutte le proprietà facenti capo ai suoi familiari, e alla convivente Gabriella Pasetti. Stesso discorso per Spallitta, per la sua convivente Paola Ferri (6 conti e due cassette di sicurezza). Sotto sequestro anche capannoni, uffici, conti, capitale sociale della Edil.Gi., e nomina di un amministratore, il ragionier Pietro Savarino. Per quanto riguarda la Marina di Alessandro, è stato sospeso Aguì, al suo posto nominato il dottor Enrico Stasi. La Procura aveva chiesto al tribunale l'allontanamento dei due dal Piemonte, ma un recentissimo decreto del governo ha modificato le misure di prevenzione e stabilito il soggiorno obbligatorio del sorvegliato nel Comune di residenza. Ecco perché Lo Presti resta a Bardonecchia, ma deve «ritirarsi» con il «coprifuoco», alle 20, e non intrattenersi in locali pubblici. Parole del Tribunale. Ma riparazione Bardonecchia» è appena agli inizi. Brunella Giovara Commissariate le due società edili «Controllate dalla criminalità» j&gaSMn) Il cantiere chiuso dai giudici, la manifestazione di ieri sera a Bardonecchia e il giudice Romano Pettenati