Ha pagato con la morte la sua «doppia vita» di Anna Langone

Ha pagato con la morto la sua «doppia vita» Foggia, insegnante uccisa in un bosco Ha pagato con la morto la sua «doppia vita» Massacrata con due colpi alla testa Spesso si intratteneva con gigolò FOGGIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Due colpi di pistola alla testa: uno alla tempia, l'altro al centro degli occhi. Così è stata uccisa Rosaria Annecchino, un'insegnante di lettere di 47 anni, foggiana. L'hanno trovata l'altra sera seminuda, senza documenti, in un bosco alla periferia di San Marco in Lamis, sul Gargano. A scorgere il cadavere nell'erba del sottobosco una delle coppiette che, di sera, si appartano nel bosco di San Matteo, tra Porto della Menta e località Cutinella, un luogo molto frequentato da tutti i sanmarchesi, per picnic e passeggiate, oppure per cogliere funghi e castagne. La donna, come detto, non aveva documenti e, per risalire alla sua identità, i carabinieri si sono affidati a un bigliettino trovatole addosso: sul ritaglio di carta c'era il numero di telefono di Paola, una collega, che ha dato subito un nome a quel cadavere coi capelli biondi scompigliati. Ma come è finita lì Rosaria Annecchino? Agli investigatori non è occorso molto tempo per ricostruire tli ultimi, turbolenti mesi ella donna che, a quanto sembra, conduceva una doppia vita: non sposata, la professoressa Annecchino viveva in famiglia, nell'appartamento del padre Mario, fino a un anno fa. Poi i contrasti, le liti sempre più violente per i debiti milionari che lei contraeva: con banche, finanziarie, ma forse anche con cravattari, strozzini insomma senza scrupoli. Motivo: la passione per uomini più giovani di lei, che cercava anche attraverso le linee telefoniche erotiche. Bassina, non bella, Rosaria Annecchino cercava in questo modo di sconfiggere la noia e la solitudine. Sulla sua agendina, che i carabinieri hanno trovato nel bosco, insieme agli occhiali, alle scarpe e ad alcuni anelli della donna, c'erano segnati molti numeri e indirizzi di uomini sempre più giovani che Rosaria spesso pagava, per avere un po' di amore. Una vita in apparenza normale, divisa tra scuola e associazioni di volontariato, da qualche tempo, segnatamente da quando la donna era andata a vivere per conto suo, in un appartamentino del centro storico insieme ad un'amica, aveva preso una piega turbolenta. In giugno Rosaria, adducendo motivi di salute, si era messa in aspettativa dalla scuola, la media inferiore di Ascoli Satriano, dove insegnava lettere. E da allora gli incontri con i suoi accompagnatori occasionali si erano intensificati. E secondo gli investigatori, che comunque prendono in considerazione tutte le piste, potrebbe esse: re stato proprio l'amante di una sera a uccidere Rosaria Annecchino, magari dopo averla violentata (lo appurerà l'autopsia) o dopo aver avuto un rapporto cui lei era consenziente: di certo la donna conosceva il suo assassino, visto che l'ha seguito in un bosco, a 40 chilometri da casa. Ma sul movente del delitto, come detto, sono plausibili varie ipotesi. Quella passionale trova appoggio nelle condizioni in cui è stata rinvenuta la vittima: distesa su un fianco, con la gonna alzata, gli slip abbassati, senza gli altri indumenti intimi, senza scarpe. Potrebbe averla uccisa uno dei suoi compagni occasionali come detto, oppure un creditore o, peggio, un usuraio, che da tempo reclamava il dovuto. E non è escluso che Rosa Annecchino si intrattenesse con lui nell'impossibilità di far fronte ai propri debiti. Il fatto che il cadavere sia stato trovato rannicchiato su un fianco lascia poi pensare a un'esecuzione, una specie di rituale a cui la donna è stata sottoposta in ginocchio, obbligata a guardare chi le stava sparando. Anna Langone

Persone citate: Gargano, Rosaria Annecchino

Luoghi citati: Ascoli Satriano, Cutinella, San Marco In Lamis