Abete-Campano il Polo del Pallone di Marco Ansaldo
Ma Blatter applaude il nostro modello Il presidente della Lega di C parla già da nuovo leader del movimento Abete-Campano, il Polo del Pallone Si profila un 'alleanza per opporsi a Matarrese : : : : : : :: :: :: :: ::: : : : C'È' FERMENTO NEL CALCIO FROMA UORI dalla Rai, l'ultimo regno dei Professori è diventata la Federcalcio. Ne abbiamo ascoltati molti e illustri all'Eur in un convegno dal tema ambizioso («Una nuova costituzione per il calcio») al quale hanno dato un contributo di dottrina e soltanto in qualche caso di proposte concrete, che dovrebbero cambiare gli aspetti giuridici e fiscali della più importante Federazione italiana. Siamo alle dichiarazioni d'intenti: si intuisce cosa va riformato ma non c'è univocità su come farlo. Le società potranno reinvestire gli utili come ogni SpA oppure no? Lo decidano e non se ne parli più, sono anni che se ne discute senza arrivare a nulla. E i calciatori devono rimanere lavoratori dipendenti o passare al regime di lavoro autonomo sgravando i club dell'onere dei contributi? E qual è a questo punto il confine tra l'autonomia dello sport e i giudici ordinari? Alcune posizioni sono distantissime come quelle di Boniperti, che ha parlato come fosse ancora presidente della Juve, e di Rivera, intervenuto come fosse sempre il regista del Milan. Per non dire di Campana, che ha ribaltato il quadro tracciato dai presidenti di club. L'impressione è di un gran fermento, stimolato dai pericoli che i governanti del calcio (e del Coni) vedono profilarsi dopo gli eventi estivi: l'attacco dei politici, le inchieste giudiziarie, il crollo economico del movimento. Meglio muoversi o far vedere che ci si muove. Matarrese lo ha capito. Ieri è arrivato persino a definire necessaria un'autorità svincolata dalla Figc che eserciti controllo sui bilanci: 2 mesi fa la considerava un'offesa e una minaccia. Tutto scorre. Pescante, il presidente del Coni, che sembrava un grande nemico di Don Tonino, ha portato un contributo al fronte unico contro le ingerenze esterne. E che dire del segretario della Fifa, Blatter? Il protagonista di battaglie al coltello è ora sceso a Roma per un panegirico: «Noi all'estero guardiamo al calcio italiano come a un fenomeno vincente e voi vi lamentate che non va?». Vecchi nemici che si raggrumano. Persino il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Letta, ha ribadito che il governo non minerà mai l'autonomia dello sport, senza spiegare perché non ferma i parlamentari di Forza Italia, che chiedono una commissione d'inchiesta, e perché Boniperti, altro forzitalista, abbia concluso l'intervento dicendo che nel calcio ci vuole «un vento nuovo e pulito». Dall'esterno i muri si sono forzosamente ricompattati attorno a Matarrese. Il problema ora è interno. La decisione di far slittare («Di un mese o due al massimo») l'assemblea straordinaria dell'8 dicembre non è stata gradita soprattutto dal presidente della Lega di C, Giancarlo Abete, il cui intervento è sembrato una candidatura allo scontro elettorale. Basta con il consociativismo, viva la competizione, questo ha detto Abete, con il vantaggio di giocare in casa nell'Auditorium della Confindustria presieduta da suo fratello. Piccole beghe? Mica tanto. Senza dire nulla di nuovissimo, ma dicendolo davanti a una platea parti- colare, il Tipografo ha strappato applausi: la sua proposta dì fondere i campionati di A e B ha portato a una replica ruvida di Nizzola («La fusione ci porterebbe dalla povertà alla miseria», aveva detto nei giorni scorsi), ma Abete, che ha precisato di parlare da dirigente foderale, è sembrato molto propositivo, come chi punta al ruolo di nuovo leader. Trovando, ci è parso, un compagno di strada nell'avvocato Campana che con la gestione attuale della Federcalcio sa di non trovare sbocchi per il sindacato, mentre con Abete alla presidenza si potrebbero rivedere molti giochi, anche se dubitiamo che si arrivi a una Federcalcio democratica in cui ogni iscritto, dunque anche il calciatore, abbia il diritto di voto. Dopo il Polo della Libertà e del Buon Governo che ne stia por nascere uno nel pallone? Marco Ansaldo Ma Blatter applaude il nostro modello «Siete un fenomeno che vince sempre» Giancarlo Abete Sergio Campana
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