«La mia lobby? Salva delle vite» di Pierangelo Sapegno

:0*yRI «Politici e imprenditori vengono da me, ma io non ho mai chiesto cariche e favori» Politici e imprenditori vengono da me, ma io non ho mai chiesto cariche e favori» «la mia lobby? Salva delle vile » Arriva Berlusconi, con mezzo governo IL PATRIARCA ANTI-DROGA UCCIOLI, questa settimana vengono a trovarla i ministri e i giornali l'attaccano di nuovo per la lobby, ha letto? «Ma la lobby che cosa significa? Salvare la vita al prossimo?». Ma lei che cosa risponde? «Io rispondo che in questa caduta di valori, in questa caduta di giusta informazione, vedono lobby dappertutto proprio quelli che vivono e hanno sempre vissuto nelle lobby. Tossicodipendenti da ideologie, impasticcati di pregiudizi. Ce l'hanno in testa, le lobby. Queste idee possono uscire solo da menti contorte. Provo disgusto e pena per quello che ho letto sul Messaggero». Il Manifesto scrive che San Patrignano «è» la nuova Italia di Berlusconi e Fini e Muccioli. ' fficienza ordine e disciplina. E' d'accordo? «Io credo che una società costituita che non abbia questi valori intesi come principi morali sia orientata al degrado e, attraverso il falso garantismo, al degrado sotto ogni aspetto. Io credo che ai figli si debba insegnare onestà, lealtà, responsabilità, perché possano condurre una vita basata su questi principi. Io non li vivo in maniera astratta. Li concretizzo da 20 anni e offrendo anche risposte che possono vedere tutti». Lei ha mai parlato con Berlusconi? «Non l'ho mai sentito esprimere giudizi su San Patrignano». Ma lo conosce? «Non al punto da aver avuto un rapporto con lui tale da discutere problematiche sociali. Però, se quel che scrive il Manifesto è vero, mi dà tranquillità. Io credo che se noi trascuriamo disciplina e ordine, certamente non avremo efficienza. Se io sento Berlusconi, o chicchessia, sostenere questi principi, lo trovo giusto». Adesso passerà da lei questa sfilata di ministri e sottosegretari della seconda Repubblica. Vero o falso? E perché? «I politici sono sempre passati qui. E i politici e gli uomini di cultura sono stato ben felice di riceverli e non perché volevo le cariche, anche se ho ricevuto offerte da tutti». Da chi? «Da tutti. Dai liberali, dai socialisti, dai repubblicani, dai democristiani. Ma non mi interessa la politica. Mi interessano gli uomini che fan politica e che la interpretano come un mezzo di servizio nel sociale, in funzione del mandato che hanno ricevuto». Quelli di adesso sono così? «Aspetta. Io sono ben felice di ricevere gli uomini di tutte le ideologie per sensibilizzarli al loro ruolo di operatori e di legislatori nel sociale, che è la cosa che più mi interessa. Poi possono essere di tutti i colori, della prima o della seconda Repubblica. A me interessa l'uomo con i suoi valori. Persone, quindi, efficienti, ordinate e morali. Queste sono le garanzie». E questi uomini le sembra¬ no rispondere a queste esigenze? «Se il timore del Manifesto è vero, se quelle che contesta sono espressioni dei programmi politici di oggi, allora c'è da sperare. Diffidiamo invece dei politici che determinano il degrado dei principi morali, perché quelli sì che sono amorali. Guardiamoci dal votarli, stiamo ben attenti». Muccioli, che cos'è quest'articolo 12 da inserire nel decreto sul condono edilizio? «Non lo so». Lo scrive il Messaggero: per cancellare gratuitamente gli abusi edilizi commessi in nome dei tossicodipendenti. Lei che cosa ne sa? «Io niente. Però dico che le strutture che operano nel sociale senza scopo di lucro devono essere messe in grado di operare senza gli intoppi della burocrazia. In America chi fa beneficenza non è tassato. Sapere che finalmente lo Stato mette la vita del cittadino al di sopra delle carte bollate è per me un conforto. Lo trovo giusto». Secondo lei, perché lo at¬ taccano tanto? «C'è tutta una questione politica e ideologica. Per certe persone conta di più. Anziché unire le forze per dare risposte mirate alla solidarietà si continua a fare demagogia. A queste persone non sono simpatico. E non piace quello che faccio. Anche se salvo delle vite umane, anche se rido a dei ragazzi il rispetto di se stessi. A loro non interessa. Mi chiamano guru. Mai sentito così. Cerco solo di essere un uomo e per sentirmi tale devo vivere i doveri di una società e di una educazione impostata sul rispetto della vita, dell'uomo, dell'ambiente e dello Stato di cui faccio parte». Ma qual è il credo politico di Muccioli? Lo stesso di Berlusconi, di Fini? O di chi? «Non penso alla politica, lo ripeto». Va bene, ma cosa ne pensa, della politica? «Cerchiamo di mantenerci nella libertà che è un bene prezioso da difendere. Però non deve schiacciare la libertà del singolo. L'autorità va bene, l'autoritarismo no. E' statalismo che è negazione della libertà degli altri». Le dicono tutti, 'ste cose... «Ma certo, che cosa pensava?». Pierangelo Sapegno «Quelli che mi attaccano sono tossicodipendenti da ideologie e impasticcati di pregiudizi» A sinistra Vincenzo Muccioli fondatore della Comunità di San Patrignano A destra il ministro della Famiglia Antonio Guidi

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