Il Fondo promuove la finanziaria di V. Cor.
Il Fondo promuove la finanziaria Il Fondo promuove la finanziaria II Tesoro Usa: Italia sulla strada giusta ROMA. La finanziaria debutta all'estero e i pareri del mondo economico internazionale sulla manovra economica e sulla situazione italiana sono variegati, anche se complessivamente orientati all'ottimismo. Da Madrid, dove si svolge il vertice del «G7», il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Lloyd Bentsen, ha dato il suo ok. «Siamo meoraggiati - ha detto - dalle misure di bilancio approvate dal governo italiano e giudichiamo positivi gli sforzi fatti per stabilizzare l'economia». Ma da Wall Street i finanzieri fanno sapere che, per loro, la situazione è ancora confusa e preferiscono stare ancora per un po' alla finestra prima di rilanciare gli investimenti nel nostro Paese. «L'Italia va nella direzione giusta - replica fiduciosamente il Fondo monetario internazionale -; la Finanziaria attacca finalmente i problemi alla radice e le misure sono più dure di quanto ci si aspettasse fino a qualche mese fa». Però il governo di Roma deve convincere che fa sul serio «e non tanto noi - sottolineano al Fmi - quanto i mercati, che sono i veri giudici». Pienamente positivo il giudizio di Bonn: «Abbiamo accolto molto bene la legge di bilancio italiana - dicono al ministero delle Finanze tedesco - perone dimostra la volontà del governo di andare all'attacco del problema e di ridurre in modo consistente la parte strutturale del deficit». E dai vertici della Commerzbank arriva un parere ancora più lusinghiero: «L'Italia sta andando meglio di quanto pensino gli italiani. Certo, anche lì la perdita occupazionale è stata grave, ma ora si percepiscono anche chiari segnali positivi dalle imprese, come ad esempio il ritorno in utile annunciato in questi giorni dalla Fiat», commenta Ulrich Ramm, capo economista dell'i¬ stituto, che fa parte della «trimurti» delle grandi banche tedesche. Meno ottimisti gli svizzeri della Julius Baer Bank: «Ci sembra che Berlusconi abbia enormi problemi nella ristrutturazione del Paese e del bilancio - dicono -, per ora riteniamo che l'Italia non sia il posto dove investire». Ma dall'Olanda dicono a Berlusconi di andare avanti così: «Crediamo nell'Italia - afferma Onno van Den Broek, capo della divisione internazionale del gruppo bancario-assicurativo Ing -, vediamo che c'è un grande impegno per il cambiamento». Assolutamente tranquillo su come vanno le cose da noi è Wilhelm Okresek, dell'austriaco Creditanstalt. «L'Italia è troppo legata al resto dell'Unione Europea perché si possa pensare che balli a un ritmo diverso. Non dò quindi troppo peso a quello che il governo fa o non fa, l'importante è che non interferisca troppo con l'attività degli italiani. Il Paese è più forte di quello che sembra, soprattutto se ne consideriamo l'economia sommersa».[v. cor.]
Persone citate: Berlusconi, Julius Baer, Lloyd Bentsen, Ulrich Ramm, Wilhelm Okresek
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