Magneti Morelli e Gilardini serrano le file

Fusione nella componentistica, nasce un gruppo da 5000 miliardi competitivo a livello mondiale Fusione nella componentistica, nasce un gruppo da 5000 miliardi competitivo a livello mondiale Magneti Morelli e Gilardini serrano le file Agli azionisti due titoli ordinari Gilardini per ogni sei azioni Marelli L'operazione sarà completata entro Vanno, bilancio unitario a fine '94 MILANO. Magneti Marelli e Gilardini si fondono. Dando vita, nella componentistica, ad un gruppo da 5000 miliardi di fatturato, in grado di competere alla pari con Bosch, Mannesmann, Valeo. Che si chiamerà Magneti Marelli. «Il cliente, oggi, vuole un global supplier, in grado di fornirgli quel determinato prodotto in qualsiasi parte del mondo» ha spiegato il presidente di Magneti Marelli, Luigi Francione. Ed ha poi precisato: «Una volta la componentistica era un prodotto semplice, ora richiede ricerca e innovazione continua. Col nuovo gruppo saremo competitivi a livello mondiale, con leadership su linee di prodotti vincenti». Sotto il profilo societario l'operazione, già approvata dai consigli di amministrazione dei due gruppi, prevede l'incorporazione di Magneti Marelli in Gilardini, tramite un aumento di capitale di quest'ultima riservato agli azionisti Magneti Marelli per concambio azioni, che si collocherà tra i 185 e i 197 miliardi di lire. Agli azionisti saranno assegnati due titoli Gilardini ordinari ogni 6 titoli Magneti di qual¬ siasi categoria, ma gli azionisti di risparmio convertibili Magneti potranno, in alternativa, chiedere 3 nuove azioni risparmio non convertibili ogni 6 titoli Marelli convertibili. La fusione sarà completata entro l'anno, e al 31 dicembre 1994 si avrà già la chiusura del primo bilancio unitario. Il rapporto di concambio, su perizia di Angelo Provasoli, è stato determinato sulla base della media delle quotazioni degli ultimi sei mesi. Il nuovo gruppo, che nasce al- la fine di programmi di razionalizzazione realizzati sia in Gilardini che in Marelli, parte con 50 stabilimenti in tutto il mondo e 23.000 dipendenti, e concentrerà la sua attività sulla componentistica automobilistica. Le attività «spazio» di Gilardini sono infatti già passate a Fiat Avio, e quello che resta nella «difesa» verrà anch'esso ceduto. Al fine di «creare una massa d'offerta più concreta». «Le due aziende sono già presenti sui diversi ihercati. Insieme potranno completare i loro business» ha chiarito Francione, assicurando che, poiché la fusione avviene a riorganizzazione compiuta, «non ci saranno tagli, ma se mai nuovi sviluppi». Sul fatturato del nuovo gruppo, il cliente Fiat rappresenta oggi circa il 40% mentre, per aree di destinazione, il primo equipaggio Italia realizza il 25%, l'Europa il 31%, l'America l'8%. [v. s.] Luigi Francione

Luoghi citati: America, Europa, Italia, Milano